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venerdì, Marzo 29, 2024
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Ras del Vomero nel mirino dei nemici:«Salvato grazie all’intervento dei Licciardi»

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Il bossdel Vomero Giovanni Alfano era finito nel mirino dei clan della Torretta di Chiaia. Doveva morire e la pianificazione del suo omicidio era già in una fase avanzata se non si fossero intromessi i Licciardi da sempre ‘protegè’ di Alfano. A raccontare questo particolare è stato il collaboratore di giustizia Gennaro Panzuto che in un verbale dichiarò ai magistrati:«Tramite Antonio Prota abbiamo organizzato numerosi incontri con i vertici dei Licciardi, allorché noi del clan Piccirillo volevamo organizzare l’omicidio di Giovanni Alfano per il quale era necessario il via libera da parte dei Licciardi, che erano alleati. In particolare vi era una forte amicizia e alleanza tra Alfano e Pierino Licciardi, fratello di Gennaro».

Secondo Panzuto non tutti nella Masseria Cardone volevano quell’omicidio che rischiava di stravolgere gli equilibri criminali al centro di Napoli:«C’era una frangia dei Licciardi che si opponeva fermamente a questo omicidio, tra cui Maria Licciardi che parlava tramite il marito James (Antonio Teghemie) e Giuseppe Ammendola, mentre Giovanni Cesarano e Antonio Prota erano favorevoli al nostro progetto, anche per appoggiarci. Il problema fu poi risolto dall’arresto di Alfano, avvenuto dopo l’omicidio di Silvia Ruotolo».

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