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giovedì, Aprile 25, 2024
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Morte del piccolo Antonio Giglio, la mamma e il compagno accusati dell’omicidio

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Il gip di Napoli Pietro Carola ha respinto la richiesta di archiviazione e contestualmente ordinato l’imputazione per Marianna Fabozzi, madre di Antonio Giglio, il bimbo di 4 anni precipitato dalla finestra di un’abitazione del Parco Verde di Caivano (Napoli), il 28 aprile 2013. Per la donna è stato ipotizzato il reato di omicidio mentre per l’ex compagno, Raimondo Caputo, il favoreggiamento personale.

Entrambi sono stati condannati al termine del processo per l’omicidio di Fortuna Loffredo, la bimba gettata giù dallo stesso palazzo, circa un anno dopo la morte del piccolo Antonio. Gennaro Giglio, padre del bambino, difeso dagli avvocati Sergio e Angelo Pisani, ha più volte accusato la ex moglie della morte di Antonio. Secondo quanto riferito dalla madre, il bimbo sarebbe precipitato dopo essersi sporto troppo dalla finestra nel tentativo di guardare un elicottero dei carabinieri in volo. Il 24 giugno 2014, Chicca Loffredo veniva gettata giù dallo stesso palazzo.

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Ad accusare e far condannare Caputo per la morte di Fortuna fu la sorella maggiore di Antonio, la piccola amica del cuore di Fortuna. A riferire che Antonio Giglio non morì accidentalmente fu una donna che si disse testimone della tragedia. La donna, sorella di Caputo, riferì di avere visto la Fabozzi, riflessa in uno specchio, compiere l’insano gesto. Pure Raimondo Caputo ha accusato la compagna della morte del piccolo.

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