Scarti di lavori edili e di falegnameria, pneumatici usurati, calcinacci, amianto. Poi, ancora, sacchetti di monnezza indifferenziata, vetri, talvolta pezzi di auto poi risultate rubate. Gli slarghi dell’Asse Mediano sono discariche abusive, è inutile girarci ancora intorno. E non da qualche giorno o qualche mese: sono anni che le piazzole di sosta e gli slarghi degli svincoli vengono utilizzate come sversatoi. Ne vien da se pensare che, se per anni la situazione non è cambiata di una virgola, due sono le cose. O le soluzioni adottate sono insufficienti o, più semplicemente, non è mai stata adottata alcuna soluzione. In entrambi i casi, ovviamente, siamo a cospetto di una catastrofe civica e gestionale. Perché, se a un lato la negligenza di chi dovrebbe controllare e gestire quell’asse viario è enorme ed incontestabile, dall’altro lato la colpa è da ricercare nell’inciviltà di molti.
Davvero è così difficile posizionare delle telecamere sulle piazzole dell’Asse Mediano?
Una parte degli automobilisti che percorrono l’Asse Mediano, puntualmente accosta nelle piazzole per scaricare chili e chili di macerie e veleni. Impunemente. Per non parlare di ciò che giace al disotto della carreggiata. Sarebbe interessante chiedere a queste persone che cosa gli passa per la testa. A cosa pensano? Qual è il loro scopo? Cosa ci guadagnano? Comprendono realmente ciò che fanno? Sarebbe interessante, certamente. Ma è impossibile. Nel corso degli anni non c’è mai stato un gestore, un amministratore, un politico che abbia pensato di posizionare delle telecamere a circuito chiuso in questi luoghi. Zone sensibili, senza dubbio. Come fossero zone di guerra, perché è lì che la civiltà viene attaccata. Di continuo.
