Antonio Bardellino è riuscito a comandare in Campania e nel Basso Lazio grazie alla sua visione imprenditoriale e ai suoi killer sanguinari, scomparso dal 1988. La racconta il nuovo podcast original RaiPlay Sound in sei episodi “Antonio Bardellino. Il fantasma del boss”, scritto e condotto da Francesco Marino, online da lunedì 24 febbraio sulla piattaforma streaming.
Di lui non si hanno più tracce, Antonio Bardellino è un fantasma. La verità processuale dice che è stato ammazzato, ma il suo corpo non è stato mai ritrovato. Boss e pentiti negano l’omicidio. Intercettazioni dei familiari parlano di lui vivo ancora nel 2016. E poi c’è una foto compatibile con lui scattata 20 anni dopo l’assassinio. Nel podcast vengono raccontati il contesto in cui ha operato, in cui è cresciuto: il paese, la famiglia e i primi passi criminali.
Antonio Bardellino è un giovane carrozziere del Casertano che trova nel contrabbando, nelle rapine ai tir e nelle bische clandestine la strada per fare soldi e vivere nel lusso. È così che si lascia alle spalle la vita di sacrifici condotta sino a quel momento, è così che diventa un camorrista.
Il legame di Bardellino con Marano
Bardellino negli anni diventa un uomo d’onore e uno dei boss più potenti della Campania. Marano è uno spartiacque per la vita di Bardellino: è lì che si affilia a Cosa Nostra, la mafia Siciliana attraverso il macabro rito della “punciuta” e nella periferia di Marano subisce anche il primo arresto. Il business della ricostruzione post terremoto del 1980 proietta Bardellino nel mondo dell’edilizia, delle forniture e degli appalti pubblici grazie anche a una politica facilmente corruttibile. Fa soldi anche con il divertimento: apre il 7Up, la discoteca più grande d’Europa.
Il fratello sindaco del boss Badellino
Bardellino non ha più bisogno di corrompere i politici, fa eleggere il fratello Ernesto sindaco del suo paese con il Psi. Riesce quasi a candidarlo al Senato: sarà Craxi in persona a farlo desistere. L’altro fratello, Silvio, sarà nominato nel comitato di gestione dell’Usl, Unità sanitaria locale.
Guadagna il rispetto dei clan con azioni sanguinarie. Dice “no” a un ordine di Riina, vince la guerra contro Cutolo, va a casa del suo vecchio capo e gli ammazza il fratello. Usa un bus turistico carico di killer per attaccare in pieno giorno la roccaforte del clan rivale. Quando muore un capo, il suo corpo deve essere fatto ritrovare: lo dicono i codici della camorra. Con Bardellino non accade e infatti dal 1988 diventa un “fantasma”.