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sabato, Aprile 20, 2024
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Bomba da 200 kg nel porto di Napoli, intervento d’urgenza per l’esplosione

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Nella mattinata di ieri sono stati fatti esplodere, in una zona di sicurezza al largo
di Napoli individuata dall’Autorità marittima, una bomba d’aereo inglese da 500
libbre e tre proiettili di artiglieria di grosso calibro, risalenti alla seconda guerra
mondiale, ritrovati nel porto di Napoli.

Nei giorni scorsi, infatti, a seguito della segnalazione da parte dei sommozzatori
della polizia di stato, intenti a controllare le banchine del porto in previsione delle
prossime Universiadi che si terranno in città nel prossimo mese di Luglio, sono
stati ritrovati nei pressi del Molo Beverello quattro ordigni bellici, con ancora un
elevato potere esplosivo, che si erano oramai confusi nel fondale marino con
forme e colori simili ai detriti sparsi.

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L’operazione di brillamento è stata condotta dai palombari del Gruppo operativo
subacquei (GOS) della Marina Militare, distaccati presso i nuclei Sdai di Napoli
(Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi).
L’intervento d’urgenza è stato richiesto dalla Prefettura che ha disposto
l’evacuazione della Stazione Marittima e del molo Beverello, e l’interdizione del
traffico pedonale e veicolare della limitrofa via Acton.

Dalle prime luci dell’alba di ieri, sabato 25 maggio, la Capitaneria di porto di
Napoli ha inoltre interdetto l’accesso al pubblico nell’area portuale interessata
dalle operazioni di rimozione e disposto il divieto di transito e ormeggio alle navi
nelle banchine antistanti il luogo del ritrovamento. Per alcuni minuti è stato
disposto anche alle unità in ingresso e in uscita in porto di non avvicinarsi ai
mezzi impiegati nel brillamento, prevedendo opportune rotte di atterraggio e di
uscita dal porto per ragioni di sicurezza.

Alle 5.15 sono iniziate le operazioni di rimozione dal fondo degli ordigni esplosivi,
che, imbragati e rimorchiati a distanza fino a raggiungere una zona di sicurezza
individuata dall’autorità marittima, sono stati distrutti.
Del brillamento è stato avvertito l’Osservatorio Vesuviano, che ha puntualmente
registrato l’onda d’urto provocata dalla deflagrazione.

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