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“Il governo è voluto venire incontro alle fasce medio basse aggiungendo questo beneficio in un momento particolare” come quello di fine anno, “per venire incontro ai dipendenti che hanno redditi non elevati”, complessivamente non oltre 28 mila euro, ha aggiunto Leo sottolineando che “come primo obiettivo” per il 2025 c’è quello di “consolidare le famose tre aliquote e spingerci ancora oltre: vedremo quale sarà il risultato del concordato preventivo biennale per le partite Iva cui dobbiamo tendere la mano ma anche fare in modo che dichiarino redditi coerenti con la loro capacità contributiva, per venire incontro al ceto medio” che è quello “in maggior sofferenza”.