Patrizio Bosti è tornato in carcere. Ad arrestare il boss della camorra napoletana è stata la Squadra Mobile di Napoli, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma.
E’ durata, dunque, poco più di 48 ore la ‘libertà’ del capo dell’Alleanza di Secondigliano, che era stato scarcerato dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna. Nell’occasione, Bosti, ha ottenuto anche uno sconto di pena e un risarcimento di 2.672 euro per “danno da sovraffollamento” delle carceri italiane dove era stato rinchiuso. Il boss di Secondigliano, detenuto nel carcere di Parma dal 2008, dovrà ora scontare la pena residua di 6 anni, 8 mesi e 7 giorni di reclusione.
La scarcerazione del boss dell’Alleanza di Secondigliano aveva scatenato le polemiche
La sua scarcerazione, avvenuto nei giorni scorsi, aveva sollevato forti polemiche. Per gli inquirenti infatti, Patrizio Bosti è ancora considerato il capo dell’allenza di Secondigliano. Nonostante la cattura avvenuta a Girona, in Spagna, 12 anni fa, Bost è tuttora considerato una dei pezzi da novanta della criminalità organizzata partenopea.
Alla Masseria Cardone fuochi d’artificio dopo la scarcerazione di Patrizio Bosti
Per la scarcerazione di Patrizio Bosti erano arrivati nelle scorse ore i fuochi d’artificio alla Masseria Cardone. I fuochi pirotecnici non sono esplosi nè al Vasto nè al Rione Amicizia, roccaforti da sempre dei Contini (cui Bosti appartiene). Forse per non dare troppo nell’occhio. Tuttavia non sono passati inosservati i festeggiamenti in un’altra parte della città, la Masseria Cardone a Secondigliano, altra zona da sempre appannaggio dell’Alleanza che porta il nome del quartiere dell’area nord e formata proprio dai Contini, dai Licciardi e dai Mallardo di Giugliano.
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