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Caso sospetto di febbre emorragica da virus Congo, primi contagi anche in Italia

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Un sospetto caso di febbre emorragica da virus Congo-Crimea è stato segnalato a Cosenza, in Calabria. La protagonista della vicenda è una donna rientrata lo scorso 29 novembre da un soggiorno lavorativo in Congo, Paese dove questa patologia è endemica.

Presunto caso di virus Congo-Crimea : i sintomi e il ricovero 

Pochi giorni dopo il suo ritorno in Italia, la donna ha iniziato a manifestare sintomi come febbre e un generale stato di malessere. Preoccupata per il peggioramento delle sue condizioni, si è recata presso l’ospedale di Cosenza, dove è stata sottoposta a esami clinici e ricoverata per ulteriori accertamenti. Nonostante l’iniziale preoccupazione, le sue condizioni si sono stabilizzate, consentendo ai medici di dimetterla in buone condizioni generali.

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Per escludere la presenza della febbre emorragica da virus Congo-Crimea, i campioni biologici raccolti sono stati inviati all’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Questo passo è stato fondamentale per garantire una diagnosi certa e prevenire eventuali rischi di diffusione. Secondo le prime valutazioni mediche, è poco probabile che si tratti della malattia in questione, ma le autorità sanitarie restano in allerta.

Rischi e importanza della prevenzione 

La febbre emorragica da virus Congo-Crimea è una malattia rara, ma potenzialmente grave, trasmessa principalmente da zecche o tramite il contatto diretto con fluidi corporei di persone infette. La sua presenza in Italia sarebbe un evento eccezionale, ma casi simili evidenziano l’importanza di un’attenta sorveglianza sanitaria, soprattutto per chi rientra da aree a rischio.

Al momento, la situazione è sotto controllo e non vi sono evidenze di un rischio concreto per la popolazione.

Le autorità sanitarie continuano a monitorare il caso in attesa dei risultati definitivi delle analisi dell’Istituto Superiore di Sanità.

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