Amalia Spadaro e Salvatore Cacace sono ritenuti a capo di una banda di truffatori che svuotavano le carte di credito degli anziani. Il quartier generale dell’organizzazione era nell’abitazione dei coniugi nelle case popolari a Marianella, lì sono stati effettuati gli incontri per mettere a punto il sistema e da lì sono partite le telefonate alle vittime.
I coniugi sono accusati di aver contattato le vittime fingendosi operatori dei vari istituti di credito, di essersi procurati i numeri di carte di credito e dei conti PayPal, inoltre, avrebbero usato i Bitcoin per comprare i dati anagrafici dal dark web.
I falsi sms per agganciare le vittime delle truffe
Cacace e Spadaro attraverso il phishing e lo spoofing, cioè falsi sms utilizzati per la raccolta di informazioni sensibili e le successive chiamate, inducevano le vittime a credere che sulla loro carta fossero stati effettuati degli acquisti fraudolenti con i soldi dei loro conti correnti.
In questo messaggio veniva sempre prospettato alle vittime un avvenuto acquisto di 199 euro e nel caso in cui fosse sconosciuto, venivano invitate: “Se non sei stato tu clicca sul seguente link“.
Importante per l’indagine è stata l’attività di intercettazione ambientale condotta nell’appartamento dei coniugi dove venivano organizzati i summit tra i truffatori.
Truffe tra Napoli e Giugliano
I truffatori sono gravemente indiziati a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, truffa, ricettazione e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti. L’indagine ha ricostruito il modus operandi dell’organizzazione attiva tra Giugliano e Napoli: si è avvalsa della collaborazione di American Express, Leroy Merlin, Poste Italiane, PayPal, Intesa San Paolo, UniCredit e Bnp.
Gli anziani erano vittime
Lo scenario delineato dalle indagini si è rivelato particolarmente allarmante sia per il numero di vittime che per le modalità con le quali organizzavano le telefonate e inviavano i messaggi per raggirare gli anziani. Gli indagati saccheggiavano i conti delle vittime ed erano convinti di non poter essere fermati.