Un anno di casa lavoro per Biagio Micillo, uno dei reggenti del clan Mallardo. Questa la decisione presa dal Magistrato di Sorveglianza del tribunale di Napoli, Dott.ssa Francesca Pandolfi, in seguito alla valutazione sulla pericolosità sociale di Micillo.
Lo scorso 2 settembre era infatti scaduta la misura di sicurezza della libertà vigilata per il 68enne, ritenuto dagli inquirenti uno dei ras della cosca dei Carlantonio egemone a Giugliano e Qualiano. La libertà vigilata gli era stata applicata nel 2021 dal magistrato di Sorveglianza de L’Aquila, poi prorogata per altri due anni nel 2022. L’ordinanza – impugnata dagli avvocati difensori Leopoldo Perone e Michele Giametta – era confermata dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli all’esito dell’udienza del 8.4.2024.
A fondamento della decisione di applicazione della misura della casa lavoro c’è la pericolosità sociale riferita alla figura di Micillo, ritenuto “un soggetto già noto come pericoloso pregiudicato, conosciuto con il soprannome “o* Chiacchierone” e contiguo al clan Maliardo, condannato per associazione di stampo mafioso”. Nell’aprile del 2022 fu sorpreso all’interno di un esercizio pubblico intento a fumare una sigaretta ed alla contestazione degli agenti rispondeva con arroganza dichiarando “perché non posso fumare? È vietato?”. Poi continuava a fumare imperterrito. Inoltre era anche sprovvisto di dispositivo di sicurezza (mascherina) obbligatoria all’epoca per accedere ai pubblici esercizi. Durante le operazioni per l’elevazione del verbale di sanzione amministrativa si radunavano intorno a Micillo diversi soggetti che rendevano impossibile l’attività della polizia, costretta pertanto a portarlo in caserma per gli adempimenti di rito.
“Ciò è sintomatico di una persistente pericolosità sociale del soggetto, che continua a manifestare una personalità poco incline al rispetto delle norme, alla luce delle recenti e rilevanti violazioni in cui è incorso, cosicché il prevenuto sembra non aver ancora acquisito piena consapevolezza dellefinalità della misura cui risulta sottoposto”, scrive il magistrato di Sorveglianza.
LA FIGURA DI BIAGIO MICILLO
Fu arrestato nel 2012 a mentre era in vacanza con la famiglia in una lussuosa villetta di Sperlonga, sul litorale laziale, con tanto di giardino e accesso privato poichè era destinatario di una ordinanza di custodia cautelare che che colpì altri 46 presunti affiliati al clan Mallardo. Micillo era poi sfuggito a un secondo blitz contro il clan Pianese-D’Alterio, con cui il 55enne avrebbe stretto un’alleanza, tanto da essere considerato il luogotenente per i Mallardo a Qualiano. Tesi però non confermata all’interno del processo in cui è stato imputato.
Ora Micillo ha ottenuto la libertà vigilata, ma resta indagato a piede libero in altri processi in cui è imputato, sempre per camorra.
Clan Mallardo, dopo le scarcerazioni eccellenti si ricompone la ‘vecchia guardia’
