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sabato, Giugno 22, 2024
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Cristina uccisa mentre era in kayak a Posillipo: è caccia alla barca pirata

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Una tragedia che poteva essere evitata quella avvenuta ieri pomeriggio nelle acque di Posillipo. Una turista 30enne, in kayak con un amico, è stata travolta e uccisa da un’imbarcazione che non si è fermata a prestare soccorso.

Sono le 17.30, il mare è calmo e la situazione è tranquilla quando il kayak viene colpito in pieno e i due passeggeri volano in acqua. E’ così che le sorti di due compagni di una domenica di sport e relax si dividono in modo irreversibile. Ad avere la peggio è la 30enne Cristina Frazzica, residente in Lombardia, giunta a Napoli da qualche giorno. Secondo le prime ricostruzioni, l’imbarcazione pirata a tutta velocità l’avrebbe catapultata in mare, per poi ferirla con l’elica.

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Diversa la sorte del compagno di kayak: un penalista del 1991, originario di San Giovanni a Teduccio. L’uomo è stato soccorso da un’imbarcazione in transito in quel tratto di mare (era guidata da un un altro penalista napoletano). È stato il 33enne ad attirare l’attenzione sull’amica scomparsa: “Aiutatela, era con me in canoa, abbiamo fatto un volo, poi l’ho persa di vista“.

Omicidio e omissione di soccorso, quanto basta a spingere la Procura di Napoli a lanciare un appello: “Chi ha visto qualcosa di utile per le indagini si faccia avanti. Il fatto è accaduto tra le 17.30 e le 17.45, nelle acque che separano villa Rosebery e Giuseppone a Mare, qualunque particolare può essere utile“. Dopo aver tratto in salvo l’unico superstite, il diportista ha avvisato il reparto operativo della Capitaneria di porto che ha recuperato il corpo della donna. Gli uomini hanno seguito il flusso della corrente, fino ad individuare la sagoma della donna ormai priva di vita.

Immediato l’intervento del pm di turno, giunto a Posillipo per il coordinamento delle indagini, a stretto contatto con il procuratore aggiunto Alessandro Milita. Nel corso della notte, è stato diramato un alert con un chiaro obiettivo: controllare banchine e aree di attracco per verificare l’esistenza di imbarcazioni danneggiate o con tracce di scontri recenti. Una attività di perlustrazione che andrà avanti anche nelle prime ore di questa mattina, per individuare il responsabile dell’omicidio della donna.

Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente, poco dopo le 17.30, viene notato un natante viaggiare a una velocità sostenuta. Ci sono diverse imbarcazioni in transito nello specchio d’acqua a ridosso di villa Rosebery, ma ci sono anche degli sportivi a bordo dei kayak. La canoa è stata investita in pieno, speronata su un fianco. La barca pirata è giunta all’improvviso, rendendo impossibile qualsiasi manovra di salvataggio. Uno schianto fatale per la giovane donna. A rendere noti questi particolari è lo stesso 33enne, sopravvissuto allo scontro. “Non abbiamo visto da dove arrivasse, siamo stati colpiti all’altezza del fianco, il kayak è volato via, io e la mia amica siamo stati sbalzati. Chi ci ha investito è scappato via“.

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