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Dalla candidatura alle elezioni al business sui migranti, il profilo dell’avvocato Annunziata

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Aniello Annunziata è un avvocato con interessi molto diversificati dalla politica all’immigrazione clandestina. Nel maggio del 2024 Nello ha presentato la sua candidatura al consiglio comunale nella lista Forza San Giuseppe Vesuviano raccogliendo, però, solo 47 preferenze. Ieri il 39enne è finito in manette nell’inchiesta che ha sgominato il sistema dell’immigrazione clandestina tra Napoli e provincia, composto da tre organizzazioni.

Il ruolo di Annunziata nel sistema dell’immigrazione illegale

Le intercettazioni telefoniche tra Annunziata e l’avvocato Gaetano Cola consentivano alla Dda di Napoli di delineare l’esistenza di una seconda associazione finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nella conversazione, captata nel marzo del 2024, sarebbe emerso le somme di denaro illecite incassata di Annunziata, frutto dello sfruttamento del Decreto Flussi. Particolarmente importante il passaggio in cui Annunziata riferiva ad una sua parente che, il 5 aprile, Cola gli avrebbe dovuto portare la somma di 80mila euro con i quali avrebbe finito, a suo dire, di pagare la casa.

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L’intercettazione dell’avvocato Annunziata: “E’ una America”

Annunziata poi aggiungeva che un cittadino bengalese gli avrebbe dovuto dare 300mila euro. In vista di questa possibilità il 39enne iniziava ad ipotizzare futuri acquisti garantiti sia dalla circostanza che ogni anno ci sarebbe stato il Click Day definito “un’America” che dal fatto di essere ormai cosi avviato in tale attività da poter poter pagare i debiti.

Parente di Annunziata: No, perdiamo dopo quando poi è finito il click day.

Aniello Annunziata: Tutti gli anni ci sta tutti, gli anni. 

Parente di Annunziata: Si ma ora finisce. 

Avvocato Annunziata: è un’America, questa è un’America. 

Immigrazione clandestina nel Napoletano, 3 avvocati gestivano i Caf

Nell’ambito di indagini coordinate e dirette da questa Procura della Repubblica – Direzione
Distrettuale Antimafia, la Polizia di Stato, ieri, ha proceduto all’esecuzione di
un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, personali e reali emessa dal G.I.P. presso il
Tribunale di Napoli nei confronti di 45 persone, indagate, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere, finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina pluriaggravato, estorsione aggravata dal metodo mafioso, falso ideologico e truffa.

La saldatura tra il clan e i colletti bianchi

Tra le persone destinatarie della misura risultano anche alcuni avvocati, titolari di C.A.F. operanti nei paesi vesuviani, oltre ad affiliati al clan Fabbrocino. Sono stati, inoltre, sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari 23 soggetti, tra i quali molteplici collaboratori dei predetti professionisti nonché numerosi mediatori stranieri, ed alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per undici datori di lavoro che avrebbero messo a disposizione le proprie realtà aziendali per false assunzioni di cittadini extra Ue.

Una Ferrari da 167mila euro coi soldi sui migranti, le spese pazze dell’avvocato

Le parole del Procuratore Gratteri

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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