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sabato, Aprile 20, 2024
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Dati sui contagi falsati, scandalo nella Sanità in Sicilia

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È un vero uragano quello che si è abbattuto sulla Sanità in Sicilia. Secondo i carabinieri del Nas di Palermo e del Comando provinciale di Trapani, alcuni appartenenti al Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (Dasoe) dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, avrebbero alterato i dati sulla pandemia. Avrebbero di fatto modificando il numero dei positivi e dei tamponi diretto all’Istituto Superiore di Sanità, condizionando i provvedimenti adottati per il contenimento della diffusione del virus. Le accuse sono: falso materiale ed ideologico.


Ai domiciliari sono finiti la dirigente generale del Dasoe Maria Letizia Di Liberti, il funzionario della Regione Salvatore Cusimano e il dipendente di una società che si occupa della gestione informatica dei dati dell’assessorato Emilio Madonia. L’inchiesta nasce dalla scoperta che in un laboratorio di Alcamo, da qui la competenza della Procura di Trapani, erano stati forniti dati falsati su decine di tamponi. I pm hanno avviato accertamenti che sono arrivati all’assessorato regionale. Diverse intercettazioni confermerebbero l’alterazione dei dati inviati all’Iss.

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C’è anche l’assessore alla Salute della Sicilia, Ruggero Razza, tra le persone indagate. Razza è accusato di falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale. All’assessore sono stati sequestrati anche i telefoni, oggi gli è stato notificato un invito a comparire con avviso di garanzia. Secondo i militari del Nas, che conducono l’inchiesta, “sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave, è emerso il parziale coinvolgimento di Razza nelle attività delittuose del Dasoe”, il Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico.

 

Dal mese di novembre sarebbero circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma, l’ultimo dei quali risalirebbe al 19 marzo 2021. Sono state effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di altri sette indagati alla ricerca di materiale informatico e documenti utili alle indagini. Infine sono state acquisite email e dati presso i server dell’assessorato Regionale alla Salute e Dipartimento.

Parla di “disegno politico scellerato” il gip di Trapani. Positivi e decessi “spalmati” nel tempo per evitare, secondo gli inquirenti, che la Sicilia fosse messa in zona rossa. Secondo il gip “sembra estraneo il presidente della Regione Musumeci, che pare tratto in inganno dalle false informazioni che gli vengono riferite”. Oltre ai tre ai domiciliari sarebbero indagati il vice capo di gabinetto dell’assessorato Ferdinando Croce e il dirigente Mario Palermo.

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