E’ stata ascoltata dalle forze dell’ordine alla presenza dei genitori e della psicologa la 12enne vittima della violenza di gruppo consumatasi oltre un mese fa a Castellammare. Un incubo che tutt’ora perseguita la piccola attirata in trappola da un ragazzo più grande di lei e brutalmente violentata dal branco. La piccola è stata “costretta” a rivivere quei momenti di terrore attraverso i quattro video, girati da un componente del branco, che hanno immortalato gli attimi di violenza, le urla, le grida d’aiuto e l’implacabile ferocia di quel gruppo poco più grande di lei.
Le immagini scorrono sul video. E’ stata proprio lei – come riporta Metropolis – ad accettare che quei frame le ripiombassero nella mente e quei momenti ritornassero un ricordo da rivivere. Un trauma che l’accompagnerà per molto tempo, anche quando si sarà allontanata da Napoli, così come deciso dalla famiglia.
Troppo dolore racchiude la sua terra. Troppo traumatico rivedere certi luoghi. La lontananza, secondo la famiglia, potrebbe aiutare la piccola a dimenticare il male subito.
Tutti e tre gli indagati — hanno 14, 15 e 16 anni — hanno ammesso le loro responsabilità: difficilmente, del resto, avrebbero potuto fare altrimenti. Nei quattro filmati realizzati da uno di loro nel corso della violenza di gruppo, infatti, i loro volti si vedono in maniera chiara. Sarebbe stato impossibile negare di aver preso parte allo stupro. Ha ammesso ogni addebito, in particolare, il minore dei tre ragazzi, amico del cuore della dodicenne e organizzatore dell’incontro sfociato in dramma.
