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Droga tra Salerno e Napoli, 80 arresti nel blitz contro il clan: i nomi

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Oggi la Squadra Mobile di Salerno ed il Reparto Territoriale Carabinieri di Nocera
Inferiore hanno dato esecuzione a due ordinanze cautelari: la prima emessa dal G.I.P. del
Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia; la seconda emessa dal G.I.P. del Tribunale dei minorenni di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni.

Sono 88 gli indagati nel blitz contro il clan Fezza-De Vivo

Sono complessivamente 88 gli indagati tra cui figurano boss e affiliati al clan Fezza-De Vivo, nonché di altre persone, inserite nel contesto delinquenziale di Pagani e delle aree vicine.  L’operazione, che ha visto impegnate numerose unità operative della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, con il supporto anche di elicotteri e di unità cinofile per la ricerca di armi e droga, si è estesa in diversi territori, con il suo fulcro nel comune di Pagani, quale base dell’organizzazione criminale, con diramazione in altri comuni prevalentemente delle province di Salerno e Napoli.

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Il sequestro e le accuse al gruppo criminale

Contestualmente il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno sta eseguendo
un decreto di sequestro preventivo di urgenza, emesso dalla Procura di Salerno, nei confronti di beni di valore, di vario genere, nella disponibilità degli indagati, il cui possesso non risulta giustificato dalle possidenze reddituali.

Agli indagati vengono contestati reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, tentato omicidio, estorsione aggravata, riciclaggio, detenzione e porto illegali di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose, nonché il reato di associazione per delinquere finalizzata al furto, ricettazione e riciclaggio di auto di grossa cilindrata.

La cattura dell’ultimo boss e il tentato omicidio

Le indagini traggono origine dalle investigazioni che hanno condotto, nell’agosto 2023, alla cattura dell’ultimo capoclan rimasto in libertà, Vincenzo Confessore, e alla ricostruzione della rete dei fiancheggiatori, nonché dagli approfondimenti connessi al tentato omicidio avvenuto in Pagani, nella stessa estate, ai danni di un giovane spacciatore della zona, che non si era voluto sottomettere all’organizzazione per l’approvvigionamento della droga.

Il ruolo delle donne

Questi eventi hanno rappresentato l’occasione propizia per avviare indagini sull’associazione criminale in un momento di forte affanno organizzativo, tracciando le fasi della ricostituzione interna, di inglobamento di nuove forze e, soprattutto, documentando l’importante ruolo ricoperto dalle donne del clan, capaci di assicurare – su direttive e ordini degli elementi apicali detenuti – la sopravvivenza ed il funzionamento dell’organizzazione. Si occupavano dunque della gestione della cassa comune, con relativa spartizione dei proventi illeciti tra i sodali liberi e detenuti, nonché ponendo in essere operazioni di reinvestimento e riciclaggio dei capitali.

L’espansione verso Napoli

Le risultanze investigative hanno restituito, inoltre, un’eccellente capacità di rinnovamento
del sodalizio ed un’espansione dei suoi interessi verso i comuni di Sant’Antonio Abate e Santa Maria la Carità, finalizzata a monopolizzare il mercato della droga. Questa circostanza ha generato fibrillazioni con gruppi malavitosi antagonisti, sfociati in plateali pestaggi o eclatanti azioni di fuoco eseguite dalla compagine paganese.

Parallelamente è stata accertata l’esistenza di un apparato interno, qualificabile come
controllata della più articolata associazione camorristica, dedito all’acquisto, allo stoccaggio e alla vendita di cocaina e hashish, provenienti in grandi quantità
dall’area napoletana, destinati al rifornimento delle piazze di spaccio del territorio di influenza del clan.

I nomi degli arrestati

  1. Fiorente Amendola
  2. Giuseppe Aquino
  3. Martina Arnone Scarpato
  4. Salvatore Attianese
  5. Giovanni Auriemma
  6. Vincenzo Baselice
  7. Luca Bergamo
  8. Mario Bosco
  9. Sabato Calabrese
  10. Antonio Califano
  11. Karol Califano
  12. Giovanna Ceruso
  13. Alfonso Cicalese
  14. Giuseppe Colella
  15. Daniele Confessore
  16. Vincenzo Confessore
  17. Domenico Coppola
  18. Gerardo Coppola
  19. Giancarlo Coppola
  20. Vincenzo Coppola
  21. Tommaso Crescenzo
  22. Mario D’Amaro
  23. Michele D’Amaro
  24. Giovanni D’Auria
  25. Giuseppe D’Auria
  26. Mario D’Auria
  27. Antonio Petrosino D’Auria
  28. Michele Petrosino D’Auria
  29. Gioacchino Petrosino D’Auria
  30. Biagio De Prisco
  31. Mario De Prisco
  32. Andrea De Vivo
  33. Antonio Desiderio
  34. Francesco Desiderio
  35. Giosuè Desiderio
  36. Uassine El Ksis
  37. Francesco Esposito Amarante
  38. Mario Esposito
  39. Vincenzo Falnga
  40. Antonio Ferraioli
  41. Eugenio Ferraioli
  42. Rita Fezza
  43. Francesco Fezza, classe 63
  44. Francesco Fezza, classe 87
  45. Francesco Garofalo
  46. Pasquale Garofalo
  47. Gennaro Giordano
  48. Nunziante Grimaldi
  49. Klodian Haka
  50. Valentino Lambiase
  51.  Nicola La Rocca
  52. Antonio Lamberti
  53. Antonietta Luna
  54. Francesco Pio Lombardi
  55. Vincenzo Magliozzi
  56. Maria Marino
  57. Giuseppe Matrone
  58. Marco Maiorino
  59. Luigi Manzo
  60. Sergio Montagna
  61. Ettore Napolano
  62. Alfonso Passamano
  63. Francesco Pecoraro
  64. Vincenzo Petranovic
  65. Daniele Petrone
  66. Graziano Petrone
  67. Luigi Quadrelli
  68. Luigi Russo
  69. Mario Scarfato
  70. Alessandro Scarpati
  71. Domenico Pasquale Sirica
  72. Luciano Solferino Tiano
  73. Anna Tortora, classe 1983
  74. Anna Tortora, classe 1995
  75. Isuf Uka
  76. Alfonso Verziero

Arresti domiciliari

  1. Jacopo Vitiello
  2. Angelo Ceruso
  3. Marco D’Ambrosio
  4. Alberto D’Aniello
  5. Alex Marigliano
  6. Giuseppe Marigliano

Agli indagati, per i quali sussiste la presunzione di innocenza fino al giudizio definitivo, sono
stati contestati diversi reati sulla base degli elementi probatori acquisiti nella fase di indagini preliminari e da confermare in sede dibattimentale.

Latitante catturato al ristorante a Mergellina, presi i fiancheggiatori del boss

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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