giovedì, Agosto 14, 2025
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Emanuele Durante, oggi è il giorno dell’addio: sognava di fare il pizzaiolo durante la pandemia

Oggi è il giorno del dolore e dell’addio per Emanuele Durante, il 20enne morto sabato sera in un agguato in via Santa Teresa degli Scalzi a Napoli. Il Questore ha vietato i funerali pubblici, ci sarà dunque una cerimonia privata in chiesa anticipata da una veglia da parte dei familiari ristretti. La mamma e gli amici non riescono a darsi pace per quanto accaduto. Emanuele aveva grande voglia di vivere, aveva commesso degli errore in passato ma in lui c’era tanta volontà di riscatto. Durante la pandemia Covid si impegnava a diventare pizzaiolo in casa, insieme alla sua famiglia. Un ragazzo normale, molto socievole, amico di tutto, che ha avuto forse la colpa di frequentare compagnie sbagliate.

Le esequie, su disposizione del questore Maurizio Agricola, saranno celebrate in forma strettamente privata e senza corteo al seguito del carro funebre per questioni di ordine pubblico. Proseguono intanto le indagini sull’atroce delitto di sabato sera.

Emanuele Durante potrebbe essere stato coinvolto nelle guerre in corso tra gruppi di giovani nel centro di Napoli e in particolare l’attenzione degli investigatori si starebbe appuntando su quella tra la Sanità e il Mercato, culminata nell’omicidio del 17enne Emanuele Tufano durante una sparatoria notturna tra due gruppi ma costellata da altri episodi meno gravi.  Lui nelle ultime settimane sembrava tranquillo come al solito e continuava a fare la vita di sempre, uscendo con la fidanzata e con gli amici. Per cui si può presumere che non abbia subito avvertimenti o minacce oppure non c’abbia dato peso.

‘Vediamo sempre più giovani morire o commettere reati’

“Man mano che passa il tempo vediamo sempre piu’ giovani morire o commettere reati o anche a capo di organizzazioni criminali.

E’ un trend che riguarda il mondo occidentale, l’ Italia, la Campania e Napoli”.
Così il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, a margine del Rapporto Ecomafia, ha risposto ai giornalisti sull’omicidio del 20enne Emanuele Durante sabato scorso.
A chi gli ha chiesto se ci sia bisogno di ulteriori misure da mettere in campo, ha risposto: “Venti anni fa a Napoli, ogni anno, venivano ammazzate 300 – 400 persone. Adesso di meno.
Quindi, la situazione e’ migliorata rispetto a venti anni fa.
Bisogna sempre studiare e ricordare la storia per capire il presente e per capire dove eravamo venti, dieci anni fa e dove siamo oggi”. Gratteri ha concluso evidenziando che “ovviamente la situazione e’ migliorata ma puo’ essere migliorabile se ci sono piu’ uomini e mezzi e sopratutto piu’ telecamere. Se si spendono soldi per installare telecamere anche nelle periferie e nelle province”.

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