16 C
Napoli
giovedì, Marzo 28, 2024
PUBBLICITÀ

Ragazzi uccisi ad Ercolano, Palumbo resta in carcere: «L’antifurto non è scattato, ha mentito»

PUBBLICITÀ

Non era scattato l’antifurto dell’abitazione di Vincenzo Palumbo, il 53enne accusato di aver ucciso Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella nella notte tra il 28 ed il 29 ottobre ad Ercolano. Questo il risultato degli accertamenti degli investigatori sul sistema antifurto che lo stesso Palombo, nell’interrogatorio, ha detto di aver sentito. Il sistema di allarme, però, è perimetrale: avrebbe dovuto quindi attivarsi se qualcuno si fosse avvicinato alla porta o alla finestra.

L’accertamento era fondamentale “al fine di comprendere se le vittime si fossero introdotte o meno all’interno dell’abitazione di Palumbo. Anche perché sul punto della disattivazione dell’antifurto vi erano delle incongruenze tra quanto dichiarato da Palumbo e dai suoi familiari”. Questo è quanto riporta il gip nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Stando agli accertamenti, difatti, l’antifurto risulta inserito alle 22.54 del 28 ottobre e  disinserito alle 00.28, l’orario in cui Palumbo è uscito di casa. “L’antifurto non era scattato – scrive il gip – sicché non risulta che si fossero avvicinate persone alla porta d’ingresso di casa del Palumbo”.  A riportare la notizia è Napoli Today (qui l’articolo).

PUBBLICITÀ

“Giuseppe e Tullio non potevano avere scampo”

Il gip prosegue e scrive che i due ragazzi “non potevano avere scampo”. Dalle immagini del sistema di videosorveglianza di un residenza, è stato possibile accertare che il 53enne ha esploso 11 colpi d’arma da fuoco contro l’auto che si stava allontanando dalla zona. Appare dunque chiaro, dalle immagini  che “Palumbo si trovava sul balcone del suo appartamento, che è sopraelevato di circa 2-3 metri rispetto alla strada”.

La visione delle immagini, riporta inoltre il gip, “dimostra che l’autovettura delle vittime che si stava allontanando è stata bersagliata da ben 11 colpi esplosi dal Palumbo. Le vittime non potevano avere scampo, considerato che era davvero ridotta la distanza dell’auto su cui viaggiavano i due giovani e la raffica di colpi di arma da fuoco esplosa da Palumbo. Quest’ultimo soggetto avvezzo all’uso delle armi, in quanto cacciatore e titolare di regolare porto d’armi”. Dopo i colpi di pistola, l’auto dei due ragazzi ha impattato contro un muretto. Dopo circa 10 minuti, sempre secondo la ricostruzione basata sulle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza, “si vede Palumbo uscire di casa, dirigersi verso l’autovettura, fermarsi poco distante e poi tornare a casa“.

Quindi, è evidente la volontà di Palumbo di “colpire e uccidere a freddo sia il conducente che il passeggero”. Ovvero, Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella. Respinta la richiesta di convalida del fermo, inoltre, perché non sussiste il pericolo di fuga. Accolta la richiesta della Procura della custodia cautelare, invece, perché “esiste il concreto e attuale pericolo che l’indagato, sebbene incensurato, commetta delitti della stessa specie“. Secondo il gip la ricostruzione dei fatti denota “un’incontrollabile aggressività, nonché un’allarmante pervicacia nell’intento delittuoso”.

“Palumbo ha una personalità fuori controllo”

La “determinazione a portare a termine” il duplice omicidio è “rivelatrice della caratura criminale del Palumbo e della sua personalità del tutto fuori controllo, pur assenza di procedimenti penali”.  Secondo gli investigatori, il 53enne non avrebbe sparato 11 colpi solo al fine di intimidire e allontanare chi si era avvicinato alla sua abitazione. “Bensì ha mirato, da una posizione sopraelevata, di vantaggio, contro l’autovettura bianca che si stava velocemente allontanando dalla sua casa. Inoltre, con i fari accesi e dunque ben visibile nel buio”. I colpi sparati e la posizione dell’uomo “non lasciano in alcun modo ipotizzare una volontà difensiva del Palumbo”, che tra l’altro viene qualificato come “abile tiratore”, avvezzo all’uso delle armi in quanto cacciatore e titolare di regolare porto d’armi. Il 53enne quindi “ben avrebbe saputo come sparare a salve, se solo avesse avuto quell’intento”.

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

Alessandro Pirozzi
Alessandro Pirozzi
Mi presento: mi chiamo Alessandro Pirozzi, sono nato a Napoli ed ho 23 anni. Sono iscritto all'albo dei giornalisti dal 2019 ed amo profondamente la comunicazione, specie quella digitale. Dopo essermi diplomato in un istituto alberghiero, ho iniziato a 18 anni il mio percorso lavorativo con InterNapoli.it nel 2016, collaborando anche in qualità di freelancer con diverse testate digitali come Blasting News. Ho scritto per 'Cronache di Spogliatoio', giornale sportivo online, e per la testata locale AbbiAbbè.it.
PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Linea 6 metropolitana Napoli, in estate l’apertura dell’intera tratta

Entro l'estate sarà aperta l'intera tratta della linea 6 della metropolitana a Napoli, ad annunciarlo è il sindaco Gaetano...

Nella stessa categoria