E’ una storia che ha dell’assurdo, questa qui. In un film di successo, un furto del genere verrebbe chiamato “mossa Kansas City”. Ma non siamo in un film, è la realtà. Siamo a Santa Maria Capua Vetere, presso lo studio notarile della dottoressa Lucia Buono. Ci lavorano diverse persone, ognuna con determinate competenze e con specifici compiti assegnati. Si lavora bene, è un luogo stimabile dove darsi da fare è prassi. C’è una dipendente, però, che ha ben altre idee per la testa. Sarà evidente, poi, che non le interessa fare carriera o entrare nelle grazie della notaia. Le interessano i soldi: facili e tanti. Quindi, assieme ad altri tre complici, tutti campani ma residenti a Lecco (Lombardia, nda) decide di derubare la notaia. Un po’ alla volta, con pazienza e minuziosa attenzione, totalizzano un furto da 473mila euro. Solo che le vie della legge sono infinite e si presuppone che un notaio le conosca tutte e bene. Così, dopo qualche tempo, accortasi dell’ammanco considerevole, denuncia la dipendente. I soldi venivano inviati ai complici fuori sede attraverso ricariche PostePay: tutto perfettamente rintracciabile. Ora sono chiamati a processo e rischiano molti anni di galera.
I nomi degli accusati
- Laura Lettieri, 49enne di Caserta
- Marianna Servodio, 55enne di Benevento e residente a Lecco
- Lucia Ascione, 30enne di Sant’Agata dei Goti e residente a Lecco
- Claudio Funiciello, 35enne di Caserta e residente a Lecco


