Un nuovo giallo scuote il caso Chiara Poggi, la giovane uccisa nella sua villetta di via Pascoli il 13 agosto 2007. A quasi due decenni dal delitto, emergono inquietanti anomalie legate alla documentazione fotografica raccolta sulla scena del crimine: diverse immagini scattate subito dopo l’omicidio risultano scomparse e non sarebbero mai arrivate in tribunale.
Secondo quanto riportato da Il Tempo, i legali di Alberto Stasi – all’epoca imputato e poi condannato in via definitiva – avevano già segnalato, durante il processo di primo grado nel 2009, salti nelle numerazioni automatiche delle fotografie scattate dai carabinieri e dai Ris. Il giudice Stefano Vitelli, che inizialmente assolse Stasi, chiese spiegazioni, ma si parlò allora di “immagini sovrascritte” a causa della riutilizzazione della stessa memory card per altri sopralluoghi. Una prassi oggi ritenuta altamente discutibile.
Le immagini mancanti avrebbero potuto raccontare molto di più. Oltre a offrire dettagli fondamentali per la ricostruzione della dinamica, sarebbero state decisive per la Bloodstain Pattern Analysis (l’analisi delle macchie di sangue) condotta dai Ris di Cagliari, compromessa da una scena già contaminata da operatori privi di calzari.
Il caso torna oggi al centro dell’attenzione con la nuova inchiesta aperta dalla Procura di Pavia, che indaga su Andrea Sempio, ora accusato di omicidio in concorso. Secondo il procuratore Fabio Napoleone, quel giorno nella villetta di via Pascoli potrebbe non esserci stato un solo assassino. Le immagini scomparse, in questo contesto, assumono un peso enorme: avrebbero potuto contenere impronte, orme o indizi visivi mai presi in considerazione.
Nel frattempo prosegue l’incidente probatorio a Pavia. Gli esperti genetisti e dattiloscopisti stanno analizzando nuove tracce emerse, tra cui un profilo di DNA maschile rinvenuto sul pollice della vittima e tracce femminili in fase di verifica. I tempi però si allungano: i 90 giorni concessi per gli accertamenti scadranno a metà settembre e si parla già di una probabile proroga. L’udienza fissata per il 24 ottobre potrebbe slittare ulteriormente.
A 18 anni dall’omicidio, la verità sul delitto di Chiara Poggi resta ancora in parte sepolta. E ora, anche la scomparsa di quelle fotografie diventa un elemento cruciale in una delle inchieste più complesse e discusse della cronaca nera italiana.


