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venerdì, Aprile 19, 2024
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Dramma di Portici, Giovanni ha ucciso Maria a coltellate: poi si è lanciato dal quarto piano

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Una tragedia con contorni macabri quella avvenuta ieri a Portici, comune popoloso della provincia di Napoli. Giovanni Fabbrocini, 65enne porticese, ha colpito con diversi fendenti la compagna convivente Maria Adalgisa Nicolai, 58 anni. L’uomo dopo l’omicidio si è lanciato dal balcone della sua abitazione al quarto piano di via Libertà al civico 216.

Giovanni Fabbrocini, incensurato, disoccupato e con nessuna denuncia nemmeno per violenze domestiche. L’uomo ha colpito con diversi fendenti la sua convivente Maria, ricercatrice di Scienze e Tecnologie Alimentari al Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, per poi togliersi la vita. Dalle prime testimonianze, raccolte dai vicini, pare che i due abbiano litigato nel pomeriggio ma nulla lasciava presagire la tragedia avvenuta poco dopo. Un omicidio-suicidio di una ferocia inaudita. Giovanni Fabbrocini si è lanciato dalla sua abitazione morendo sul colpo. Quando i vigili del fuoco sono entrati nell’appartamento hanno visto Maria Adalgisa Nicolai, riversa a terra, senza vita. Diverse ferite all’addome, inflitte con un coltello, e profonde contusioni alla testa.

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Il macabro ritrovamento di Maria, dopo il folle gesto di Giovanni Fabbrocini

Quello che è successo è stato ricostruito dopo i primi rilievi, come riportato dal sito FanPage, la donna sarebbe stata prima tramortita con un martello o un oggetto contundente e poi uccisa con numerose coltellate al torace e alla pancia; Giovanni Fabbrocini, usando probabilmente un coltello da cucina, le avrebbe aperto il torace e avrebbe intenzionalmente asportato dei pezzi degli organi.

Intanto la tragedia ha sconvolto l’intera comunità porticese..

Il Report elaborato dal Servizio analisi criminale della direzione della Polizia criminale diretta dal prefetto Vittorio Rizzi analizza l’andamento dei reati riconducibili alla violenza di genere nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2020, confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente. L’incidenza, come si legge sul sito today, degli atti persecutori rivolti contro le donne ha avuto un andamento costante pari al 76% nello scorso anno, mentre nel 2020 si è passati dal 76% di gennaio, al 71% ad aprile e maggio, per poi risalire al 73% a giugno.“

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