9.4 C
Napoli
giovedì, Aprile 25, 2024
PUBBLICITÀ

Tra Gomorra e realtà. La mano tagliata come nella terza Faida di Scampia

PUBBLICITÀ

La mano tagliata nel gergo camorristico ha un significato ben preciso. Indica una punizione contro colui che ha rubato al suo stesso clan o che ha alzato le mani contro qualcuno che non poteva difendersi. Uno dei primi dubbi relativi alla quarta stagione di Gomorra ha riguardato proprio un episodio simile, la consegna ad Alberto della mano tagliata, scena finale della seconda puntata. L’autore di quel macabro regalo è Genny Savastano che ha ordinato la mutilazione dell’aggressore di Giovanni, papà della bambina e marito della donna malata di cancro al fegato.

LA STORIA DELLA TERZA FAIDA

La scena ricorda quanto avvenuto qualche anno fa a Melito: è la storia del duplice omicidio di Raffaele Stanchi e Luigi Montò. Era il 30 gennaio 2012 quando due cadaveri carbonizzati furono rinvenuti all’esterno del cimitero di Melito.  Sulle prime non si riuscì a ricostruire l’identità dei due cadaveri carbonizzati. Poi quel ‘dettaglio’, quelle mani tagliate e le successive ricostruzioni degli inquirenti fecero capire a tutti che quella sera a morire era stato un pezzo da novanta, Raffaele Stanchi reggente delle ‘Case dei puffi’ nonchè vicino ad Arcangelo Abete boss indiscusso delle famiglie di Scampia.

PUBBLICITÀ

LE MANI TAGLIATE A BASTONE

Le mani tagliate di ‘Lello Bastone’ (soprannome di Raffaele Stanchi) furono una vera e propria dichiarazione di guerra con tanto di motivazione. Insieme a lui perse la vita il suo autista, Luigi Montò. Il racconto di quell’esecuzione fatta dai collaboratori di giustizia fu agghiacciante: «Fabio Magnetti sparò in bocca a Lello bastone (Raffaele Stanchi) e affianco a lui c’era Umberto Accurso, suo cugino. Quest’ultimo divenne un capo della Vanella Grassi proprio dopo quel delitto: fu il suo battesimo del fuoco» ha raccontato il pentito Gianluca Cangiano, ex ras delle Case celesti di Secondigliano.

I DUE MILIONI DI EURO

All’origine di quel delitto due milioni di euro che sarebbero stato sottratti per favorire Arcangelo Abete boss dell’omonimo gruppo di Scampia. Stanchi e Montò furono attirati in trappola e uccisi nell’abitazione di Carlo Matuozzo a Mianella, quindi scattò l’esecuzione. Una volta uccisi i due vennero bruciati all’interno di una Fiat Punto rubata, ritrovata il giorno successivo nei pressi del cimitero. L’obiettivo dei ‘Girati’, chiamati così per i repentini cambi di alleanze negli ambienti di camorra, era quello di far credere agli Abete-Abbinante che sul duplice omicidio c’era la mano degli Amato-Pagano, con i quali si allearono successivamente.

LE INDAGINI

Stanchi, secondo gli inquirenti, fu ucciso perchè non aveva pagato una partita di droga alla Vanella-Grassi. Prima di dargli fuoco già cadavere, gli fu tagliata la mano destra, quella usata abitualmente per maneggiare i soldi: un chiaro segnale a chi doveva capire che stava nel mancato pagamento della sostanza stupefacente. Uno “sgarro” imperdonabile per Antonio Mennetta che con quella mano tagliata firmò la sua personale dichiarazione di guerra agli Abete-Abbinante.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Stangata per il clan Sorianiello, per il gruppo della ’99’ quattro secoli di carcere

Quasi quattro secoli di carcere. Una vera e propria mazzata per il clan Sorianiello, gruppo attivo nella zona 99...

Nella stessa categoria