La Polizia di Stato ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di V.F.P., ritenuto gravemente indiziato del reato di omicidio aggravato dalle modalità mafiose previste dall’art. 416 bis 1c.p.
Il provvedimento è stato emesso all’esito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, in relazione all’omicidio di un giovane di 18 anni avvenuto durante la notte del 20 marzo scorso in via Caracciolo.
Gli accertamenti svolti hanno evidenziato che nei pressi di uno chalet sito in via Caracciolo si sono affrontati due gruppi di giovani a seguito di una lite per futili motivi.
L’indagato che ha partecipato alla lite, nell’allontanarsi dal luogo, avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco.
Uno dei colpi esplosi ha ferito mortalmente il giovane diciottenne che è risultato totalmente estraneo alla vicenda.
L’indagato nella giornata di ieri si è reso irreperibile ma è stato rintracciato oggi dalla Squadra Mobile e dal Commissariato San Giovanni presso un’abitazione di alcuni conoscenti nel quartiere di Ponticelli.
Il fermato è figlio di un affiliato al Clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013.
Il provvedimento eseguito è una misura precautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario dello stesso è persona sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
Innocente ucciso sul Lungomare, catturato il presunto killer di Francesco Pio: è il figlio del boss di Barra
È Francesco Pio Valda il giovane fermato questa sera dagli uomini della squadra mobile di Napoli (dirigente Alfredo Fabbrocini) per l’omicidio di Francesco Pio Maimone. Un nome ‘pesannte’ nello scacchiere criminale partenopeo: Francesco Pio Valda è infatti il figlio di Ciro Valda, ras scissionista di Barra a sua volta ucciso dieci anni fa.
I Valda sono una ‘costola’ del clan Amodio-Abbrunzo, la falange ribelle degli Aprea-Cuccaro-Andolfi di Barra. Fu proprio nell’ambito dello scontro armato tra i due gruppi di Barra che Ciro Valda fu ucciso, attirato in trappola e ammazzato nei pressi della sua abitazione il 23 gennaio del 2013 con 25 colpi d’arma da fuoco. Secondo la ricostruzione effettuata dagli agenti Francesco Pio Maimone è rimasto ferito a morte al culmine di un alterco scoppiato per futili motivi davanti a uno noto chiosco del lungomare che ha visto protagonisti persone che non conoscenva. L’unica sua colpa è stata trovarsi anche lui lì quando si è iniziato a sparare. La Procura di Napoli contesta adesso a Valda junior il reato di omicidio volontario aggravato. Confermata la pista principale: Francesco Pio è stato ucciso per caso, dal momento che non aveva ingaggiato alcun litigio l’assassino e il suo branco di amici. Anzi: era defilato rispetto alla scena della rissa scoppiata tra l’assassino e un altro gruppetto di giovani, scatenata dal fatto che qualcuno aveva sporcato una scarpa dell’assassino. Il killer ha esploso tre colpi, ha ucciso un ragazzo di 18 anni e poi ha dato inizio a una sorta di messa in scena. Ha fatto finta di scappare, poi è tornato sui suoi passi, fino a mimetizzarsi tra la folla di soccorritori, recitando una parte orrenda: fingendo di prestare soccorso al ragazzo che aveva ucciso.