I dati mostrano una crescita significativa degli incendi negli ultimi dieci mesi. Rispetto allo scorso anno infatti, l’incremento delle aree boschive andato in fumo ha raggiunto il 13%, stabilendo così un nuovo record negativo.
Gli incendi, un fenomeno comune
In occasione dell’VIII Forum Foreste tenuto in questi giorni a Roma, Legambiente ha voluto segnalare alcune delle regioni italiani più colpite da questo fenomeno. Il Sud Italia rappresenta l’85% degli incendi in tutto il Paese, con la Campania che occupa il terzo posto sul podio, dietro solo alla Sicilia e alla Calabria. In questi dieci mesi del 2025, gli ettari andati in fumo, solo in Campania, sono ben 6.129 , appunto il 13% in più rispetto al 2024. Legambiente dopo la lettura di questi nuovi dati, ha conferito alla regione Campania il bollino rosso, ponendola tra le regioni più a rischio e con i casi più gravi.
Le Province più colpite della Campania
Il primo posto di questa triste classifica se lo aggiudica la Provincia di Salerno con 1929 ettari, seguita dalla Provincia di Caserta con 1834 ettari e Napoli con 1392. La superficie colpita ammonta a 58 km² bruciati e 18 km² di foreste danneggiate, mai così tanti. Sicuramente tra gli episodi più gravi c’è quello avvenuto quest’estate sul Vesuvio, tra il 5 e il 12 agosto, quando un vasto incendio ha coinvolto 8 km² di territorio nei comuni di Boscotrecase, Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e Trecase.
Le principali cause del problema
Tra le principali cause di questi incendi così rapidi e soprattutto così impattanti, c’è la criminalità organizzata. Le famosissime Ecomafie sono molto attive sul nostro territorio e riescono quasi sempre ad agire nell’ombra. Nel 2024 sono stati 3.239 i reati registrati dalle forze dell’ordine in tutta Italia. La Campania ne conta ben 391 reati, con 38 persone che sono state denunciate, con soli 5 arresti. Tra le varie problematiche influisce anche il fattore strutturale con edifici quasi mai a norma con le leggi italiane ed europee.

