La piccola Sofia sarebbe stata la seconda bambina con la quale Rosa Vespa e Aqua Moses avrebbero tentato l’approccio nella clinica a Cosenza. La coppia è stata arrestata e trasferita in carcere a Castrovillari. Pochi minuti prima che prendesse con sé la bambina, Rosa Vespa aveva tentato di rapire un altro neonato. Anche questa volta fingendosi infermiera, la 53enne aveva chiesto all’altra mamma se c’era bisogno di un cambio pannolino. Ma quella mamma ha detto di “No”.
La donna, secondo quanto si è appreso, ha simulato la gravidanza per 9 mesi e lo scorso 8 gennaio aveva postato sui social di avere partorito un bambino. La neonata è stata trovata già vestita come un maschietto. Secondo alcune testimonianze, la donna è stata per ore nei pressi della clinica. I due sono stati fermati vicino a casa, a Castrolibero. Il pm Antonio Bruno Tridico, fuori dalla clinica, si è limitato a dire “caso risolto siamo contenti”.
La dinamica del rapimento
La piccola era in una stanza della clinica insieme alla mamma, una casalinga di circa 27 anni, ed alla suocera di questa. Nella stanza, secondo la ricostruzione fatta dalla Polizia che ha indagato sul sequestro, è entrata una donna, bassa, con il volto parzialmente coperto da una mascherina ed i capelli raccolti in treccine che si è presentata come una puericultrice dicendo di dovere portare la bambina dal pediatra. Quindi ha preso la piccola e si è allontanata. La mamma e le nonne della piccola, non vedendola tornare, dopo un po’ si sono allarmate ed hanno chiesto informazioni. È così che è stato scoperto il rapimento.
Dalle immagini registrate da una telecamera interna della clinica si vede ciò che è successo nel corridoio della struttura. Si vede la donna avvicinarsi ad un ovetto da neonato, raggiunta subito dopo da un uomo con un cappellino in testa. I due cercano di mettere la neonata nell’ovetto ma non riuscendovi si allontanano, lei con la piccola in braccio e lui con l’ovetto in mano. Dopo che è scattato l’allarme sul posto sono immediatamente giunte le volanti della Questura e la Squadra mobile, oltre alla Polizia scientifica per i rilievi.
Il ritrovamento
La vicenda è apparsa subito strana e adesso dovrà essere chiarita dagli investigatori, soprattutto riguardo al movente. I genitori della neonata appartengono ad una famiglia normale. La madre è casalinga ed il padre, 29enne, è un dipendente della Conad ed hanno un figlio di 6 anni. Familiari ed amici dei genitori subito dopo il sequestro hanno postato sui social la foto della bambina con l’invito a mettersi in contatto in caso di avvistamento. Immediatamente l’allarme è stato girato a tutte le forze dell’ordine. Posti di blocco sono stati istituiti alle uscite della città, nella convinzione che la coppia si sia allontanata a bordo di un’auto. Una tensione durata fino a quando una pattuglia della Squadra mobile ha intercettato l’auto con i rapitori e la piccola a bordo, fermandola e mettendo in sicurezza la piccola e bloccando la coppia, segnando così la fine di quello che stava diventando un incubo.
“Il sistema di videosorveglianza della clinica ha funzionato e fortunatamente, grazie alle telecamere, le forze dell’ordine sono riusciti a risalire immediatamente gli autori del terribile gesto”. A dirlo è Saverio Greco, proprietario e responsabile della struttura legale del gruppo IGreco, proprietaria della clinica Sacro Cuore di Cosenza dove è avvenuto il sequestro. “Sono stati attimi molto molto difficili – ha aggiunto – soprattutto per la famiglia, per la mamma. Ringraziamo soprattutto le forze dell’ordine che sono state veramente veramente brave”.
La casa addobbata
“La donna – ha detto Greco – è entrata alle 18.09 durante l’orario di visita e non chiediamo a chi entra i documenti d’identità. Quanto accaduto ci farà ripensare alle misure di ingresso”. “Ero con la polizia – ha concluso – quando siamo arrivati nella casa segnalata e c’era una festa addobbata quindi come se ci fosse una nascita di un bambino. La piccola era vestita con abitìni da maschietto”.
La neonata è stata riportata in clinica per farla vedere ai genitori. All’arrivo dell’ambulanza alla struttura, dalla folla è partito un lungo applauso e cori per la piccolina. La piccola è scesa dall’ambulanza in braccio ad un poliziotto, probabilmente della Squadra mobile, ed è stata portata all’interno per farla ricongiungere ai genitori. Dopo pochi minuti, lo stesso agente ha riportato la bimba sull’ambulanza che è partita alla volta dell’ospedale dove, presumibilmente, la neonata sarà sottoposta a controlli per verificarne le condizioni ed accertare che non abbia subito alcun problema.