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“Lei non ha pagato, non può essere operata”. Malata di tumore dimessa dall’ospedale di Nocera prima dell’intervento

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“Signora, lei non ha pagato e quindi non può essere operata”. Queste le parole rivolte ad una paziente di 72 anni, ricoverata presso l’ospedale pubblico Umberto I di Nocera per sottoporsi a un intervento chirurgico alle corde vocali. La donna non aveva saldato il conto in anticipo e il personale sanitario ha deciso di dimetterla il giorno prima dell’operazione che l’avrebbe curata dal tumore.

L’inizio della vicenda

Tutto ha inizio durante l’estate del 2024 quando il figlio della signora, Daniele, l’accompagna a fare una visita. E’ in quell’occasione che il medico riferisce loro una problematica presente all’altezza della laringe. Una difficoltà che si aggiungeva già alla disabilità della donna. Sia lei che il figlio sono affetti da una rara malattia genetica che colpisce gli occhi: la retinite pigmentosa.

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“Attraverso lo specialista di mamma abbiamo avuto il riferimento del primario che opera nell’ospedale di Nocera” ha raccontato il figlio Daniele. Dopo aver incontrato il primario, quest’ultimo ha spiegato loro che la donna doveva essere ricoverata e sottoposta a un’operazione, in quanto si sospettava un tumore alla laringe tra il terzo e il quarto stadio. “Ci siamo resi disponibili al ricovero in intramoenia, cioè a pagamento. Solo così avrebbe potuto contare sulla camera singola e la possibilità di una persona vicino durante la notte per l’assistenza. In totale ci sarebbe costato 11mila euro, ma noi abbiamo accettato” ha dichiarato il figlio della donna.

Il ricovero della paziente a Nocera

La donna viene ricoverata durante la seconda decade di agosto. In attesa dell’intervento, la paziente viene sottoposta a tutti gli esami di routine. Fino a quando, il giorno prima dell’operazione, Daniele viene chiamato dalla caposala: “Sua madre non può essere operata perché non è pervenuto il bonifico del conto”. L’uomo si offre subito di pagare, ma ormai la pratica era saltata. “Avevo pensato in buona fede di pagare il giorno stesso o in quello delle dimissioni. E’ vero che nel foglio che ci hanno fatto firmare c’era scritto di pagare il tutto 48 ore prima dell’intervento, ma è stata una disattenzione e ho provato anche a spiegare l’equivoco. Ma niente” ha spiegato il figlio della paziente.

Alla fine la donna è stata dimessa e il primario li ha liquidati dicendo: “E che volete da me, sua madre si è ridotta a settembre per fare l’operazione. Adesso vediamo, per i prossimi 15 giorni sono impegnato. Vi faccio sapere”.

L’intervento della donna al Monaldi

Grazie a una rete di conoscenti, mamma e figlio hanno consultato privatamente il primario di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Monaldi, il quale ha provveduto ad operare la donna in regime pubblico, senza quindi pagare. “Non ringrazierò mai abbastanza la generosità e competenza, sua e della sua équipe che in pochi giorni ha dimesso mia madre. Trovo assurdo che in un ospedale pubblico con una paziente ricoverata per un tumore potenzialmente mortale, a poche ore dall’intervento, si antepongano i soldi a salvare una vita» ha concluso Daniele.

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