Un locale affittato dove si sarebbe dovuto festeggiare il conseguimento della laurea dopo la discussione di una tesi in realtà non era in programma e bomboniere prenotate da regalare a parenti ed amici come avviene in questi casi. Aveva orchestrato tutto nei minimi dettagli Giada De Filippo, la studentessa di 26 anni suicidatasi ieri pomeriggio nell’edificio di Monte Sant’Angelo dell’Università Federico II di Napoli.
La ragazza, che non aveva avuto il coraggio di rivelare ai propri genitori come il percorso di studi universitari fosse tutt’altro che concluso, era riuscita a tenere nascosto tutto sino a ieri, giorno della tragedia. Ma poi, non riuscendo più a sopportare la vergogna, con i genitori, il fidanzato e alcuni amici presenti ad una seduta di laurea che non c’era, ha raggiunto il tetto dell’ala della facoltà di Scienze Naturali e si è lanciata nel vuoto, morendo sul colpo lasciando nello sgomento i suoi affetti.
Ma c’è un altro elemento che viene fuori in questa triste storia: Gilda non avrebbe neanche completato il passaggio da Biologia a Nutraceutica, una branca delle Scienze Naturali. Dunque la studentessa originaria di Sesto Campano, in provincia di Isernia, formalmente non era iscritta al corso che diceva a tutti di frequentare. «È stata una scena orribile – dirà Daniela, una ragazza presente in quel momento alla facoltà di Monte Sant’Angelo – Sono passata di lì per andare a casa, verso le 16 e il corpo era già a terra coperto da un lenzuolo. La polizia era già sul posto come anche l’ambulanza. Ma quello che mi ha colpito di più è stato vedere i parenti della ragazza vestiti a festa con mazzi di fiori in attesa di sapere l’aula dove si sarebbe svolta la sua laurea, ma ieri non erano previste sedute di discussione. Che tragedia».
