Non si arrestano le polemiche per il fiume di commenti razzisti che hanno accompagnato il post pubblicato su Instagram da Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, per ricordare l’ultima eruzione del Vesuvio.
Eruzione Vesuvio il post di Luca Zaia
“Era il 18 marzo 1944 quando le popolazioni della provincia napoletana dovettero subire il risveglio improvviso del “gigante”, il Vesuvio. Dopo le eruzioni del 1906 e del 1929, il vulcano tornò in attività nell’agosto del 1943 con la fuoriuscita di lava dal cratere. L’eruzione violenta tuttavia si verificò nel pomeriggio del 18 marzo dell’anno seguente, accompagnata da forti colate laviche che distrussero completamente i centri abitati di Massa di Somma e San Sebastiano. Ci furono 47 morti e 12mila sfollati. Riportarono ingenti danni anche altri comuni come Nocera, Pagani, Pompei e Terzigno. Per una favorevole direzione dei venti, Napoli venne risparmiata dalla nuvola di cenere e lapilli. L’eruzione del ’44 portò il Vesuvio dallo stato di attività a quello di quiescenza”.
Eruzione Vesuvio, i commenti razzisti al post di Zaia
Un post che ha scatenato centinaia di commenti, di cui una gran parte a sfondo razziale o quanto meno di discriminazione territoriale. “Sarebbe ora di un remastered, no?”, o ancora “Vogliamo il bis” e anche “Attendiamo con ansia”.
La controffensiva napoletana
L’account è stato poi invaso da napoletani che hanno innescato un vero e proprio botta e risposta con gli internauti veneti, ma per fortuna c’è anche chi ha cercato di mettere pace, non evitando però di essere pungente: “La differenza tra noi napoletani e alcuni veneti? Per le loro sciagure noi siamo sinceramente dispiciuti, loro hanno un odio dentro che non vi porterà da nessuna parte”.
