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sabato, Maggio 18, 2024
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Manifestazione pro Palestina a Napoli: “‘Mai più’ deve essere mai più per nessuno”

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Quello che è accaduto nel passato non deve accadere più. Abbiamo scelto questa data perché quando si dice ‘mai più’ deve essere mai più per nessuno“. Maisa, portavoce del Centro culturale Handala Ali, secondo quanto riporta Il Mattino, prende la parola. Nel frattempo piazza San Domenico si sta ancora popolando di bandiere e striscioni a sostegno della popolazione di Gaza.

Nonostante la richiesta di rinvio avanzata dal Viminale, in centinaia al sit-in organizzato dalla rete “Napoli per la Palestina” in concomitanza con il Giorno della Memoria. La manifestazione resta statica e pacifica fino a sciogliersi verso ora di pranzo. E sotto l’obelisco di San Domenico, luogo nevralgico del turismo cittadino, si alternano gli interventi dei partecipanti. Alcuni reggono fogli e cartelli in cui sono riportate alcune citazioni choc pronunciate negli anni dalle autorità dell’ultradestra di Tel Aviv. “Siamo troppi umani: Gaza va bruciata adesso” si legge su uno di questi. Riporta una dichiarazione di Nissim Vaturi, ex vicepresidente del parlamento israeliano.

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Non siamo antisemiti. Non abbiamo niente contro gli ebrei ma siamo antisionisti e non possiamo accettare la pulizia etnica che sta perpetrando Israele” precisano di tutta risposta gli organizzatori del presidio contestando la scelta del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a cui replicano citando la decisione arrivata ieri dalla Corte internazionale di Giustizia per rendere concrete le ‘misure urgenti’ presentate dal Sudafrica affinché si eviti il genocidio dei civili palestinesi.

Gli attivisti pro Palestina napoletani quella di oggi l’hanno infatti ribattezzata la “Giornata della memoria tradita” portando in piazza, insieme a cori e slogan, anche gli atroci numeri di un genocidio che sembra essere già in atto: “La giornata della Memoria – dicono – viene strumentalizzata ancora una volta dalla propaganda sionista e dalla stampa mainstream occidentale, proprio mentre il quotidiano massacro della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza continua: oltre 30.000 morti in poco più di cento giorni, di cui oltre 12.000 bambini, 118 giornalisti uccisi con assassini mirati, quasi due milioni di persone, per metà minorenni, costretti ad abbandonare le proprie case, abbandonati alla fame e alla sete. Opporsi a ogni forma di fascismo, di razzismo e di colonialismo, significa lottare per il diritto alla libertà e all’autodeterminazione del popolo palestinese e di tutti i popoli del mondo”.

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