Dopo oltre 13 anni di detenzione ininterrotta, si sono spalancate finalmente le porte del carcere di Santa Maria Capua Vetere per Matteo Dell’Omo, 78enne originario di Sant’Antimo, difeso dall’avv. Antonio Verde, del Foro di Napoli Nord.
Fu condannato alla pena di 20 anni di reclusione dalla Corte di Assise di Appello di Napoli per l’omicidio di Liberato Magnante, compagno della figlia avvenuto il lontano 19.01.2010.
La Corte giunse all’applicazione di tale pena valutando positivamente il comportamento processuale del condannato e, in particolare, la sua immediata costituzione agli inquirenti, la consegna dell’arma del delitto, la confessione spontanea, elementi tutti valutati quali segni sintomatici di ravvedimento e di una capacità delinquenziale che appariva in quel momento attenuata e meno allarmante, anche tenuto conto del fatto che la condotta del proprio assistito era stata posta in essere in un momento di totale coinvolgimento emotivo per la sua preoccupazione relativamente al legame sentimentale instaurato dalla figlia
Grazie al suo esemplare comportamento processuale ed al completo ravvedimento per il grave reato commesso, il Tribunale di Sorveglianza di Napoli, Presidente Dr.ssa Valente, ha ritenuto, dopo non poche difficoltà, di poter rimettere il detenuto in libertà.
Matteo Dell’Omo gestiva un deposito di recupero auto da rottamare a Sant’Antimo e poi qualche anno fa, emigrò a Pietravairano dove aveva acquistato un bar perchè voleva dare un futuro ai figli.