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sabato, Luglio 5, 2025
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Sant’Antimo. Uccise il futuro cognato durante una cena, Matteo esce dal carcere dopo 13 anni

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Dopo oltre 13 anni di detenzione ininterrotta, si sono spalancate finalmente le porte del carcere di Santa Maria Capua Vetere per Matteo Dell’Omo, 78enne originario di Sant’Antimo, difeso dall’avv. Antonio Verde, del Foro di Napoli Nord.

Fu condannato alla pena di 20 anni di reclusione dalla Corte di Assise di Appello di Napoli per l’omicidio di Liberato Magnante, compagno della figlia avvenuto il lontano 19.01.2010.

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La Corte giunse all’applicazione di tale pena valutando positivamente il comportamento processuale del condannato e, in particolare, la sua immediata costituzione agli inquirenti, la consegna dell’arma del delitto, la confessione spontanea, elementi tutti valutati quali segni sintomatici di ravvedimento e di una capacità delinquenziale che appariva in quel momento attenuata e meno allarmante, anche tenuto conto del fatto che la condotta del proprio assistito era stata posta in essere in un momento di totale coinvolgimento emotivo per la sua preoccupazione relativamente al legame sentimentale instaurato dalla figlia

Grazie al suo esemplare comportamento processuale ed al completo ravvedimento per il grave reato commesso, il Tribunale di Sorveglianza di Napoli, Presidente Dr.ssa Valente, ha ritenuto, dopo non poche difficoltà, di poter rimettere il detenuto in libertà.

Matteo Dell’Omo gestiva un deposito di recupero auto da rottamare a Sant’Antimo e poi qualche anno fa, emigrò a Pietravairano dove aveva acquistato un bar perchè voleva dare un futuro ai figli.

Dell’Omo dopo cena insieme alla moglie andò a trovare la figlia che da un po’ di tempo conviveva con Liberato Magnante del ’63 di Pietravairano. A Dell’Omo non è mai andata giù questa relazione e da mesi covava di farla pagare in qualche modo al futuro genero. Dopo essersi procurato una pistola calibro 9×21 con matricola abrasa,  era seduto sul divano in casa della figlia. All’improvviso Dell’omo si alzò dal divano e senza dire una parola cacciò la pistola e fece fuoco all’impazzata. Due colpi colpirono mortalmente il Magnante e altri due colpirono di striscio e lievemente i suoi due amici, anche perché la pistola si inceppò.
A questo punto il Dell’Omo scese in strada costringendo la moglie a seguirlo e con la propria autovettura fuggì verso il napoletano a bordo della sua Renault Clio bianca, facendo perdere le proprie tracce. Dell’Omo si costituì dopo qualche pra presso la Stazione Carabinieri di Vairano Scalo.
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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiano Il Roma
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