In queste settimane in cui è andata in scena la lunghissima trattativa per l’arrivo di Antonio Conte al Napoli, si è più volte parlato del metodo utilizzato dal tecnico salentino in fase di preparazione atletica.
Su ciò che negli anni scorsi è successo in ritiro, si potrebbe tranqullamente scrivere un libro non adatto ai deboli di stomaco, così come gli allenamenti dell’ex Juventus ed Inter.
Ne sa qualcosa Harry Kane, campionissimo della nazionale inglese e del Bayern Monaco, allenato da Conte ai tempi del Tottenham. Secondo i giornalisti presenti, i giocatori avrebbero compiuto “42 ripetute” con 30 gradi di temperature: troppo per l’ex la stella degli Spurs, che si è accasciato e terra ed ha iniziato a vomitare anche l’anima. Più dignitoso, il crollo del suo ex gemello del gol Son Heung Min, svenuto sull’erba al termine della seduta di allenamento.
Il metodo Conte per vincere l’egoismo e tornare al successo
Insomma poco pallone e tanta, tantissima, corsa in fase di preparazione, ma anche rigide regole da seguire nel corso della stagione. Il saggista statunitense Napoleon Hill diceva che “un grande successo di solito nasce da un grande sacrificio, e non è mai frutto di egoismo”. Una citazione che si sposa benissimo con qunto accaduto nell’ultimo anno dove l’egoismo dei singoli è prevalso rispetto agli interessi di squadra e società, che per ritornare al successo si è affidata ad un tecnico con idee chiare ed intransigenza totale.