Viene descritto come l’uomo dei passaggi di mano del clan Abbinante, cioè colui che avrebbe consegnato i carichi di droga, venduta poi al dettaglio nelle piazze di spaccio. Giovanni Gelsomino è, soprattutto, uno storico affiliato della cosca del Monterosa: durante la terza faida di Scampia Millelire sarebbe stato l’uomo di fiducia di Arcangelo Abbinante e custode delle auto utilizzate di gruppi di fuoco.
“ERA IL BROKER DEL CLAN”, LE PAROLE DEL PENTITO
L’ex capopiazza degli Abbinante, oggi collaboratore di giustizia, Luigi Rignante ha riconosciuto l’importanza di Millelire in un verbale del luglio 2021: «Dopo un periodo di 7/8 mesi, iniziammo a.vedere che {‘hashish non arrivava, ma non solo a noi, ma in generale, a Napoli. Siamo, se ricordo bene, nel 2019 Contestualmente, il prezzo di tale sostanza aumentò moltissimo, da poco più di 1.000 €/kg fino addirittura a 5.000 al kg. Fu un grosso problema, perché Raffaele Abbinante non aveva
disponibilità economica sufficiente (esempio, comprare 10 kg di fumo non servivano
10.000 ma a 50.000 €) e se prima la vendevano “a pagherò” (cioè con pagamento dopo la
vendita al minuto), ora non si poteva più, perché i fornitori volevano essere pagati subito.
Abbiamo quindi fatto ricorso a Giovanni Gelsomino, il “broker” del clan, che da allora in poi ci ha aiutato, nel senso che lui procurava l’hashish sul mercato e ce lo dava noi per farcelo vendere. Preciso che è da questo periodo in poi che ho comincialo a dare 2.000 euro al mese a Raffaele (come risulta dal manoscritto di cui ho parlato all’inizio), in quanto il sistema che avevamo prima, e che ho sopra descritto, di divisione dei guadagni, non era più possibile – afferma il collaboratore di giustizia Rignante – I contatti con Gelsomino li tenevo io, lui teneva nascosti i suoi affari con la droga, e si limitava a pagare i 3.000 euro al mese di cui ho sopra parlato. Nel periodo di ristrettezza, quindi, ad esempio, se prendevo da Gelsomino 5, dicevo ad Raffaele Abbinante che avevo preso 2, anche perché lo stesso Gelsomino non voleva far conoscere il suo giro di affari, per evitare che la su quota dovuta al clan potesse aumentare».
LA ‘BATOSTA’ A MILLELIRE
Nel 2018 Gelsomino ha subito una ‘batosta’ a causa di un maxi sequestro di hashish condotto in un’attività commerciale a Giugliano, circostanza confermata in un’intercettazione tra l’affiliato Salvatore Iorio e un suo conoscente.
Conoscente: Ma com’è ha preso quella batosta “Millelire”, mamma mia. Avuto quella botta Giovanni 15000, mamma mia.. Lo sai come sta adesso. E cosa si pensava Giovanni, da due anni che sta fuori ha perso tutto, tutto il guadagno, ah ah ah. Ha preso proprio una bella botta, quanto sono?
Salvatore Iuorio: 40 mila euro? 40-50 mila euro, mamma mia. Secondo me ora sarà morto. E mica perdono solo gli altri, questo è il mestiere fratello!

