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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Morì in ambulanza verso il Cardarelli, riaperta inchiesta: “C’è bisogno di chiarezza” 

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A più di un anno dalla vicenda è stata riaperta l’inchiesta per la morte di Aniello Vicedomini. L’uomo ha perso la vita durante il trasporto in ambulanza per l’esaurimento della bombola d’ossigeno. Il Gip Valentina Gallo del Tribunale di Napoli ha richiesto ulteriori accertamenti tecnici, respingendo la richiesta d’archiviazione.

La morte in ambulanza 

A porre maggiore attenzione sul decesso di Vicedomini è stato il figlio Giuseppe che, all’epoca dei fatti (nel 2021), si rivolse al Consigliere Borelli. Quest’ultimo nel settembre dell’anno scorso interrogò la Giunta Regionale in modo tale da chiarire i fatti e da verificare che il personale fosse effettivamente qualificato per soccorrere. Il figlio Giuseppe però non ha ancora avuto le risposte che merita sul caso ed oggi a 15 mesi dai fatti torna a parlare con tristezza.

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Noi ancora oggi, a distanza di 15 mesi, non ce ne facciamo una ragione” così il figlio parla della tragedia della sua famiglia. “Bisogna diffondere questa notizia affinché ci sia una presa di coscienza da parte di chi di dovere“. “Che il nostro dolore possa essere compreso da chi deve indagare sulla morte di papà” conclude.

All’epoca dell’indagine sanitaria dell’ospedale San Leonardo emerse che Vicedomini affetto da “fibrosi polmonare ed insufficienza renale” durante il tragitto in ambulanza verso il Cardarelli “non aveva manifestato problemi e non necessitava di ventilazione forzata ma solo di somministrazione d’ossigeno“. Per queste motivazioni “gli era stato applicato il sensore fisso per il monitoraggio continuo del livello di ossigeno nel sangue“.

Verità per la famiglia Vicedomini” 

Arrivato al Cardarelli Vicedomini è stato sottoposto al triage per poi salire di nuovo in ambulanza verso il padiglione Palermo nel reparto di pneumologia. Ed è proprio in questi momenti che le condizioni dell’uomo peggiorano. Il flusso della bombola d’ossigeno era stato infatti aumentato dall’infermiere a seguito di una marcata dispnea. In quei momenti i presenti hanno quindi deciso di cambiare reparto e di collegare una bombola per l’ossigeno più grande. A niente sono serviti però le manovre di rianimazione a seguito del repentino peggioramento e l’uomo decede.

La Polizia di Stato verificò che l’erogante dell’ambulanza fosse funzionante così come carica la bombola. La direzione del Cardarelli ha inoltre dichiarato che le condizioni dell’uomo all’arrivo in pneumologia erano “già critiche“. Il consigliere Borrelli così spiega quanto all’epoca gli fu comunicato. “Ora chiediamo che si faccia chiarezza fino in fondo. Alla famiglia Vicedomini deve essere concessa la verità e, nell’eventualità che fossero verificate responsabilità del personale sanitario, anche la giustizia“.

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