“Il sindaco muore se non si dimette entro cinque giorni’. E’ il manifesto minatorio apparso negli uffici del comune di San Giuseppe Vesuviano nei confronti del primo cittadino Michele Sepe, eletto lo scorso anno nelle liste del Partito Democratico. Si tratta manifesto mortuario con la foto del sindaco e di padre Pio.
“Un atto vile e intollerabile” lo definisce il Pd di Napoli che esprime la propria solidarietà “piena e convinta” a Sepe e alla sua squadra. “Siamo certi e fiduciosi che le autorità competenti faranno piena luce sull’accaduto – proseguono i Dem – garantendo la massima tutela al sindaco e agli amministratori, perché nessuno possa pensare di fermare, con triviali intimidazioni, il lavoro per la legalità nei nostri territori”.
Solidarietà al sindaco di San Giuseppe Vesuviano
“L’ Associazione Centro Culturale Scalese ETS esprime la propria piena solidarietà al Sindaco Michele Sepe per le gravi minacce subite rese pubbliche poco fa.
Condanniamo con fermezza ogni forma di intimidazione e violenza, che rappresentano un attacco non solo alla persona del Sindaco, ma anche ai valori democratici e al libero esercizio delle funzioni istituzionali.
In un momento in cui il confronto civile e il rispetto reciproco dovrebbero essere alla base della vita pubblica, simili episodi sono inaccettabili.
Rinnoviamo dunque il nostro sostegno al Sindaco Sepe a tutti coloro che, con impegno e coraggio, operano quotidianamente per il bene della comunità San Giuseppe Vesuviano”.
“La comunità del Partito Democratico di Terzigno esprime la più sentita solidarietà al Sindaco di #sangiuseppevesuviano il Dott. #MicheleSepe per le minacce ricevute.”
“Il gruppo di Forza Italia Ottaviano esprime la propria solidarietà al sindaco di San Giuseppe Vesuviano per le gravi minacce di morte ricevute. Condanniamo con fermezza ogni forma di violenza e intimidazione nei confronti di chi, con impegno e senso delle istituzioni, lavora quotidianamente per il bene della comunità.
In un momento in cui il dialogo e il rispetto dovrebbero essere alla base del confronto politico e civile, ribadiamo con forza che la democrazia non si piega alla paura”.


