Con il ricorso depositato alla Corte Interamericana Diritti Umani l’avvocato Claudio Falleti e la collega Spagnola avvocato Griselda Herrera – facenti parte dell’OMA (Organizzazione Mondiale degli Avvocati) -hanno ottenuto dal Giudice Margarette May Macaulay l’accoglimento della richiesta di misura cautelare urgente con provvedimento protocollo n. MC-201-18.
La Commissione ha ritenuto sussistenti i requisiti di Gravità, Urgenza ed Irreparabilità, notificando allo Stato Messicano la delibera n. 20/2018 richiedendo di Informare la Commissione Interamericana entro il termine 15 giorni sull’adozione della misura cautelare concessa nonché aggiornare periodicamente sullo stato di avanzamento delle indagini.
L’avvocato Falleti dichiara: “le sparizioni forzate costituiscono una violazione multipla dei diritti fondamentali dell’essere umano tanto gravi che se diventano una pratica sistematica o generalizzata possono essere qualificate come un crimine contro l’umanità. Restiamo in attesa dello sviluppo delle indagini”.
Una delegazione della Farnesina, composta dal sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola e da due funzionari, si è recata la prossima settimana in Messico per seguire più da vicino la vicenda della scomparsa dei tre italiani, di cui non si hanno più notizie dallo scorso 31 gennaio.
Lo rende noto l’avvocato Claudio Falleti, legale delle famiglie dei tre napoletani scomparsi. Il sottosegretario, coadiuvato dall’ambasciata italiana di Città del Messico, terrà una serie di incontri con le autorità locali.
Le indagini sulla sorte dei tre napoletani scomparsi in Messico, a Tecalitlan, il 31 gennaio non producono risultati apprezzabili: le autorità locali non sono capaci di rintracciare Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino.
Da troppo tempo attendono notizie, dicono di essere state abbandonate e di essere pronte a partire per il Messico per cercare, in prima persona, a costo di qualsiasi rischio, i propri congiuntiscomparsi. Le donne delle famiglie dei tre italiani scomparsi in Messico dallo scorso 31 gennaio hanno pubblicato sui social media un duro video appello al presidente della Repubblica, al ministro degli Esteri e a quello degli Interni.
