Nuova stangata, con qualche riduzione di pena, chiesta per la banda napoletana accusata di rapine con la tecnica della banda del buco. Davanti alla Corte di Appello di Napoli – seconda sezione penale Presidente Dott.ssa Domenica Miele – si è tenuta la requisitoria con le richieste del Procuratore Generale, Dott.ssa Valleverdina Cassaniello, per i 13 imputati nel processo.
Per Rosario Lucente chiesti 10 anni e 4 mesi (13 anni in primo grado); Gennaro Panaccio chiesti 7 anni e 6 mesi (8 anni in primo grado); Benedetto Ricci chiesti 9 anni e 2 mesi (9 anni e 8 mesi in primo grado); Salvatore Prinno chiesti 9 anni e 10 mesi (12 in primo grado); Ciro Caso chiesti 5 anni e 6 mesi (6 anni in primo grado); Franco Raiola chiesti 6 anni e 8 mesi (8 anni in primo grado); Salvatore Cortese chiesti 8 anni (8 anni e 8 mesi in primo grado); Antonio Cortese chiesti 8 anni e 4 mesi (9 anni in primo grado); Ciro D’Ambrosio chiesti 6 anni (7 anni in primo grado); Salvatore Troise chiesti 6 anni (6 anni e 8 mesi in primo grado); Giuseppe Cacciapuoti chiesti 2 anni (2 anni e 2 mesi in primo grado); Gaetano Mallardo chiesti 2 anni e 2 mesi (3 anni e 3 mesi in primo grado), Antonio Caccavallo chiesti 8 anni e 2 mesi (9 anni in primo grado),
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Salvatore Impradice, Matteo Casertano, Giovanni Nappa, Luigi Poziello e Titti Romano.
Come agiva la banda
Tra i colpi di cui è accusato il gruppo, c’è anche quello portato a termine (l’undici giugno del 2019) in danno della gioielleria Trucchi, in Piazza dei Martiri a Napoli. I rapinatori avevano basi ai Quartieri Spagnoli e si erano uniti sotto un’unica bandiera nonostante la provenienza da due gang: una capeggiata da Gennaro Panaccio, un ex Mariano soprannominato “Gennaro e’ Montesanto”, e l’altro da Rosario Lucente. Nel gruppone c’era anche un arzillo 77enne, al quale per l’età sono stati concessi gli arresti domiciliari: Benedetto Ricci, ex operaio fognatore del Comune. Così come non mancava il “palo”: Ciro Caso, che per una settimana prima del colpo si aggirava per piazza dei Martiri. L’indagine ebbe inizio in seguito a un tentativo di rapina commesso, il 27 febbraio 2019, ai danni di un ufficio postale in corso Vittorio Emanuele con la tecnica del buco.
Oltre a Panaccio e Lucente, fondamentali erano le figure di Prinno e Caso, esecutori materiali dei colpi. Gli altri avevano mansioni secondarie, ma pur sempre propedeutiche alla fase esecutiva. L’11 giugno 2019poche ore dopo la rapina nella gioielleria Trucchi, nel rione lotto 0 a Ponticelli dopo un rocambolesco inseguimento, è stata trovata la refurtiva in un appartamento nella disponibilità di Troise.