I tweet di Aurelio De Laurentiis, se non hanno riportato il sereno in casa Napoli, di certo hanno chiarito definitivamente quali sono le intenzioni della società. Per il patron, la permanenza di Antonio Conte sulla panchina azzurra non è mai stata in discussione: è a lui che si affida, ancora una volta, per superare la crisi di gioco e di risultati diventata evidente con il tonfo di Bologna.
Conte ha ora la pausa campionato a disposizione per ricaricare le batterie e lavorare con quel che resta del Napoli. A Castel Volturno, per circa una settimana, potrà lavorare su un gruppo ridotto, visto che i “big” sono impegnati quasi tutti con le rispettive nazionali.
Difficile, quindi, che possa essere l’occasione giusta per provare qualcosa di diverso dal punto di vista tattico. Il tecnico salentino sa, però, dell’importanza di ripristinare quella solidità difensiva che era stata tra i principali punti di forza dello scudetto dello scorso anno e non è escluso che possa “rinforzare” la retroguardia aggiungendo anche un’altra punta per duettare con Hojlund, apparso, dopo l’infortunio di Kevin De Bruyne, isolato e poco assistito.
Conte potrebbe quindi tornare al suo vecchio amore, riproponendo quel 3-5-2 che non lo ha mai tradito. Anche se la squadra pare costruita per giocare con il 4-3-3, non mancano di certo le alternative tattiche.
La batteria di difensori è ben assortita, con il terzetto titolare Buongiorno–Rrahmani–Beukema, e Olivera, Juan Jesus (braccetti di sinistra) e Marianucci ed eventualmente Giovanni Di Lorenzo (braccetti di destra) pronti a farli rifiatare.
Ancora meglio sulle fasce, dove Spinazzola e Gutierrez a sinistra e Politano e lo stesso Di Lorenzo a destra assicurerebbero spinta e copertura. Pochi dubbi per il centrocampo (McTominay–Lobotka–Anguissa) con Elmas, Gilmour e il giovane Vergara (in attesa del mercato di gennaio) come ricambi.
In attacco, Hojlund è il punto fermo: con Elmas o Neres ad affiancarlo, in attesa del rientro di Romelu Lukaku e di quello, più lontano, di Kevin De Bruyne. Fuori dai giochi, invece, l’olandese Lang, che in caso di passaggio alla difesa a tre vedrebbe ulteriormente ridotte le possibilità di utilizzo continuativo.
Naturalmente si resta nel campo delle ipotesi, ma già lo scorso anno Antonio Conte, nel momento più difficile della stagione, optò per il cambio di modulo (dal 4-3-3 al 3-5-2), ridando vigore e compattezza a una squadra poi capace di superare in volata la favoritissima Inter di Simone Inzaghi.

