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HomeCronacaNuovo pentito a Pianura:”Vi svelo tutti i componenti del clan”

Nuovo pentito a Pianura:”Vi svelo tutti i componenti del clan”

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Una ventina di pagine di verbali. Più che sufficienti a svelare l’organigramma del clan Esposito-Marsicano, lo stesso da cui ha deciso di staccarsi dopo l’arresto per l’omicidio di Gennaro Ramondino (anche se è bene precisare che non è indagato per l’omicidio ma per aver bruciato il corpo del giovane ras) per iniziare una nuova vita da collaboratore di giustizia. Le dichiarazioni di Domenico Di Napoli spiegano molte cose sugli ultimi assetti criminali di Pianura e sulla spaccatura in atto avvenuta nello stesso periodo nel gruppo di via Comunale Napoli. ‘Mimmo’ ha fatto nomi e cognomi degli affiliati svelando anche retroscena fin qui inediti. Il primo profilo tracciato è quello di Luca Battista:”Ha lavorato anche nella mia piazza di spaccio. Luca Battista fu arrestato con un’arma e posso dire che quell’arma era destinata a me in quanto era stata acquistata da Minopoli Fabio insieme ad altre tre armi che noi avevamo acquistato con i proventi
della piazza di spaccio, che avevamo creato io e Minopoli, in un periodo in cui ci volevamo staccare da Marsicano Emanuele e da Esposito Carlo. Per questo motivo Emanuele Marsicano provava astio nei confronti miei e di Minopoli. Luca Battista faceva parte del clan. Questo avveniva prima che andasse agli arresti domiciliari. Luca Battista dopo gli arresti ai danni del clan Calone-Esposito-Marsicano continuò ad operare per conto del clan, insieme a Pulicati Carlo, Santagata Massimiliano, Antonio Gaetano, Salvatore Luongo alias o francese, Beniamino Ambra, Marfella Francesco e Titas Cristian.
Preciso che quando Titas Cristian, Pulicati Carlo e Marfella Francesco furono arrestati Beniamino Ambra passò con il gruppo capeggiato da Patrizio Cuffaro”.

Il profilo di Vitale Luongo

Tratteggiato anche il profilo di Vitale Luongo, ras poi caduto in digrazia come raccontato dallo stesso Di Napoli:”Ricordo che dopo che Carlo Esposito ed Emanuele Maraicano entrarono in carcere lui venne da me che ero agli arresti domiciliari piangendo e raccontandomi che era stato malmenato da Patrizio Cuffaro che pretendeva da lui la quota della piazza di spaccio. Ricordo che nell’occasione Luongo Vitale mi mostrò un anello di oro a forma di rosario da cui si erano staccati dei brillantini e mi disse che era stato Patrizio, il quale nello schiaffeggiarlo aveva perso i brillantini e quindi pretendeva che il Luongo glielo aggiustasse”.

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