Continuano le indagini sull’omicidio di Mariano Pilato, trovato morto nella notte tra martedì e mercoledì a Materdei. Una vicenda avvolta nel mistero ma dalla qualche spiraglio sembra filtrare. InterNapoli ha raccolta una testimonianza (anonima) a quanto risulta la vittima avrebbe vissuto per un periodo in casa del presunto assassino Roberto Ambrosio.
“All’una e trenta la vittima era giù e non in casa, con il casco in testa, era al telefono dicendo “dovete venire qui”. Era nervoso. Dopo un po’ di tempo – racconta ancora il nostro interlocutore- ha fatto una rampa di scale e ha fatto una seconda telefonata dicendo “Ma state venendo?”. Poi ha riattaccato ed è tornato a casa”.
Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e dei Commissariati Dante e Decumani, a seguito di una nota pervenuta alla locale Sala Operativa, sono intervenuti in via Benedetto De Falco per la segnalazione di una persona colpita mortalmente da un’arma da punta e taglio a seguito di una lite per futili motivi.
Le immediate attività intraprese dal personale operante hanno permesso di identificare il soggetto ritenuto responsabile della brutale aggressione. Così il 59enne napoletano, con precedenti di polizia, è stato tratto in arresto per omicidio.
All’alba di mercoledì, dunque, la scoperta della morte di Pilato. “Sono arrivate le forze dell’ordine con la Scientifica e abbiamo scoperto quanto successo perché è stato portato via il cadavere. Non si è sentito niente”, afferma chi ha parlato alla nostra testata. A quanto si apprende, i dissidi tra vittima, con precedenti di polizia e il presunto assassino, andavano avanti da tempo prima della tragedia di questa notte con la coltellata finale.