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sabato, Giugno 22, 2024
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Dall’omicidio del Buvero al pestaggio dei Misso: «Ettore Bosti fa solo guai»

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C’è il resoconto completo dell’organigramma del clan Contini nell’ordinanza di custodia cautelare che questa mattina ha portato all’arresto di cinque persone, a vario titolo accusate di riciclaggio perché avrebbero favorito il clan Contini, oltre al sequestro delle quote societarie della pizzeria di via dei Tribunali “Dal Presidente” gestita da Massimiliano Di Caprio, parente di quel Vincenzo Capozzoli indicato dal collaboratore di giustizia Umberto Schettino come un soggetto di vertice del gruppo facente parte dell’Alleanza di Secondigliano. Schettino, in particolare, si è soffermato nei suoi verbali (allegati all’odierno provvedimento) al rapporto tra lo stesso Capozzoli e Ettore Bosti, rivelando particolari fin qui inediti.

L’OMICIDIO FONTANAROSA

Tra i primi verbali vi è infatti il riferimento all’omicidio di Ciro Fontanarosa, il giovane ucciso nell’aprile del 2019 e per il cui omicidio è stato assolto proprio Bosti junior. Le dichiarazioni di Schettino, è bene precisare, non hanno valore probatorio e necessitano di ulteriori verifiche: «Vincenzo Capozzoli per me era un fratello; lui mi faceva sempre da referente con i Contini per proteggermi se facevo qualche guaio che faceva arrabbiare il clan. Ebbene, Capozzoli una volta entrando in un negozio per consegnarmi i jeans le videro e disse, indicando la 9×19 (una beretta americana): questa sì che spara bene!”. Quella 9×19 la conservavo per Gaetano Attardo mentre la 7,65 era mia; ebbene Capozzoli disse che quella pistola, cioè di quel tipo, sparava bene. Io, sapevo che con quella frase si riferiva allomicidio di Ciro Fontanarosa: questo incontro infatti avvenne nel 2010 quando era stato da poco scarcerato dal riesame proprio per quell omicidio. Perciò io feci la battuta, di risposta alla sua, dicendogli “Questa hai usato nel Buvero? Ti sei salvato per 29 e 30 e sei uscito; hai avuto fortuna, mi fa piacere per te”. Riferendomi appunto alla scarcerazione. Mi rispose che laveva dovuto fare per forza “l‟aggia avuta fa”, confermandomi che era stato lesecutore materiale dell‟omicidio. Mi disse anche c‟era un altro ragazzo il cui nome non ricordo. Da Capozzoli in persona seppi questi due fatti: che il mandante fu Ettore Bosti e il motivo la rapina. Ma altri del clan dicevano anche che cera gelosia di Ettore Bosti nei confronti di Ciro Fontanarosa, perché Ciro non voleva entrare a fare parte del clan. Ettore lo voleva e Ciro disse che non voleva entrare con nessuno e al massimo sarebbe entrato con i Licciardi perchè suo padre, vecchio amico mio, stava con i Licciardi».

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L’affronto di Bosti junior ai Misso

Proprio le intemperanze caratteriali di Bosti junior sono al centro di un altro verbale in cui si racconta di come il giovane ras avesse provocato i Misso innescando una reazione:«Ettore Bosti faceva il buffone con la Ferrari salendo e scendendo in via Tribunali e diede fastidio ai Misso; per questo motivo i Misso lo picchiarono e lo mandarono all ospedale; per difenderlo scesero per strada una ventina del clan Contini su disposizione di Patrizio Bosti che era libero e so che in quella occasione morì uno dei Misso, quello che aveva fatto l‟offesa a Ettore Bosti. Questa circostanza me la raccontavano spesso i fratelli Attardo e Vincenzo Capozzoli per dire che per colpa di Ettore Bosti il clan doveva intervenire e mettere in pericolo le persone che scendevano per strada per colpa sua; Ettore faceva solo guai. Era noto tra noi che per quellepisodio Patrizio chiuse il figlio in un garage per 15-20 giorni».

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