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giovedì, Luglio 4, 2024
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Camorra. Affiliato dei Mazzarella trucidato sotto casa, arrestati esecutore ed autista

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I sicari aspettarono che tornasse a casa in auto, lo aspettarono a pochi metri dalla sua abitazione e poi lo freddarono in un vicolo di Castello di Cisterna. Corrado Nunneri, 44enne all’epoca dell’omicidio, fu ucciso il 22 gennaio del 2011 nell’ambito di una faida nella zona della “Cisternina” per il controllo dello spaccio di droga sul territorio tra due fazioni. Un omicidio maturato, sempre in base alle accuse della Dda, nell’ambito di un contrasto tra i D’Ambrosio-Nunneri e il gruppo formato da Scappaticcio, Di Lorenzo, Ischero e Libero, tutti e quattro residenti nella Cisternina, l’altro complesso di case popolari piazzato di fronte alla 219, e tutti e quattro appoggiati dal clan Lo Russo di Miano.

Ieri i carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su richiesta della DdA di Napoli e del Tribunale di Napoli, per il reato di omicidio e porto abusivo di arma da fuoco nei confronti di due soggetti, uno dei quali già detenuto per altri reati, ritenuti autista ed esecutore materiale del delitto.

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I gravi indizi in ordine alla responsabilità dei soggetti oggi tratti in arresto sono costituite dalle dichiarazioni –e dai relativi riscontri acquisiti dagli organi inquirenti- di più collaboratori di giustizia appartenenti a diversi clan camorristici di Napoli e della provincia che a vario titolo erano entrati in contatto con le fazioni in lotta sul territorio di Castello di Cisterna in particolare fornendo appoggio ai killers che avevano eseguito l’omicidio.

Già nel 2016, Marco Di Lorenzo, figlio del boss Ianuale, manifestò l’intenzione di collaborare con la giustizia, e tra le altre cose raccontò di Corrado Nunneri, all’epoca considerato vicino al clan Ianuale e ucciso il 22 gennaio 2011 a Castello di Cisterna: una morte, la sua, determinata dalla volontà della fazione capeggiata da Salvatore Scappaticcio e da Anna Libero, entrambi poi arrestati insieme a Mario Ischero, di colpire il gruppo avverso appoggiato dal boss Maurizio Ferraiuolo. Obiettivo: creare nuovi equilibri criminali nel territorio di Castello di Cisterna soprattutto per il controllo del traffico di droga e della gestione delle piazze di spaccio.

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