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martedì, Aprile 23, 2024
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Torna l’ora solare, stanotte si dorme un’ora in più: gli effetti negativi che non sapevamo

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Un’ora indietro e un’ora di sonno in più: domani finisce il periodo dell’ora legale e le lancette tornano a inseguire il corso naturale del sole. Per tutti i nottambuli amanti della movida da Saturday night fever, bisogna fare attenzione, perché alle 3 si tornerà indietro alle 2, spostando le lancette o modificando i display degli orologi

Il passaggio dall’ora solare all’ ora legale e viceversa può avere una serie di effetti collaterali sul benessere delle persone: stanchezza, irritabilità, perdita di concentrazione. «Molti fanno fatica ad abituarsi rapidamente al cambio d’ora: sono gli italiani ‘leprì (31% della popolazione secondo una recente ricerca), coloro che si svegliano presto e che più facilmente cadranno nel tranello del risveglio anticipato, crollando poi la sera troppo presto rispetto al dovuto. A risentire meno saranno senza dubbio le persone che appartengono alla categoria degli ‘zombiè (persone che tendono a posticipare il momento di andare a letto) pari al 45% degli italiani». Lo spiega Vincenza Castronovo, psicologa e psicoterapeuta esperta in medicina del sonno presso il Centro di Medicina del sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano.

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I BAMBINI L’ora solare che entrerà in vigore la notte fra il 26 e il 27 ottobre, «resterà fino alla notte fra il 29 e il 30 marzo, per un totale di 155 giorni. E comporterà una serie di problemi, soprattutto per i più piccoli: stress, e disturbi del sonno legati alle nuove abitudini. Ma anche maggior rischio di accumulare chili di troppo». A prevederlo è il pediatra Italo Farnetani, docente della Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta, da sempre contrario al cambio dell’ ora.

Il problema è collegato al fatto che, con l’ ora solare, farà buio prima. «Si può stimare che nell’arco dei cinque mesi di ora solare, tra malattia e maltempo, impegni di genitori, nonni, o baby-sitter, i bambini non saranno portati all’aria aperta per un totale di 30 giorni, ma per altri 125 giorni avrebbero potuto usufruire di un’ ora al giorno in più di vita all’aperto, nei parchi pubblici o in aree adibite al gioco, dove poter fare in modo piacevole attività fisica – sottolinea Farnetani all’Adnkronos Salute – con un dispendio prevedibile di 400 calorie all’ ora, considerando il grande movimento legato alla possibilità di andare in bicicletta, di giocare con la palla, di correre».

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