Sequestrata una palazzina a Caivano, riconducibile ad un uomo del clan Ciccarelli. Ieri i carabinieri della locale tenenza di eseguivano un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Napoli nei confronti di un immobile riconducibile a Luigi Rocco. Il 57enne ritenuto vicino al clan Ciccarelli, già detenuto.
LA PALAZZINA DEL CLAN CICCARELLI
I sigilli posti su una palazzina di 3 piani del valore di 250mila euro. L’immobile si trova in Via Rosano nel comune di Caivano. Il provvedimento scaturisce da una proposta di misura di prevenzione patrimoniale avanzata dai militari. Documentata una sproporzione del reddito dichiarato e quello effettivamente speso per l’acquisto e la ristrutturazione dell’immobile.
LA NORMA SUL SEQUESTRO DEI BENI
Con il provvedimento di sequestro si nomina l’amministratore giudiziario con il compito di custodire, conservare ed amministrare i beni, anche al fine di incrementarne la redditività, e di predisporre apposite relazioni. In tale attività è assistito dall’Avvocatura generale dello Stato e dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, alla quale è affidata la gestione del bene dopo il provvedimento di confisca di primo grado. Sulla base delle proposte avanzate, il giudice assume le direttive generali in ordine alla gestione dei beni.
Soggetti destinatari dei provvedimenti di sequestro e confisca sono, tra gli altri, gli indiziati di appartenere ad associazione mafiose. Coloro che sono dediti abitualmente a traffici delittuosi ovvero che vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose. In caso di morte queste misure possono essere applicate anche nei confronti dei loro eredi o aventi causa. Competenti a proporne l’adozione sono il procuratore della Repubblica presso il tribunale del capoluogo di distretto ove dimora la persona, il questore e il direttore della Direzione investigativa antimafia, che a tal fine effettuano tutti gli accertamenti necessari