Catturato Paolo Aurelio Errante Parrino, uno degli indagati della maxi inchiesta Hydra sull’alleanza delle tre mafie, dopo il rigetto da parte della Cassazione del suo ricorso contro la custodia cautelare in carcere disposta dal Tribunale del Riesame di Milano. La misura doveva essere eseguita lo scorso 25 gennaio, ma il boss 77enne si era reso irreperibile.
Il ‘punto di raccordo’ tra Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra
Secondo gli inquirenti, Parrino, residente ad Abbiategrasso, e collegato al clan di Castelvetrano, sarebbe stato il “punto di raccordo” tra il presunto “sistema mafioso” in Lombardia, che avrebbe unito presunti affiliati di Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra, e Matteo Messina Denaro, che era suo cugino da parte di madre e morto nel 2023.
La decisione del Riesame, che ha riconosciuto l’imputazione principale di associazione mafiosa come contestata dal procuratore Marcello Viola e dalla pm Alessandra Cerreti nell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo, era arrivata lo scorso ottobre, dopo che il gip Tommaso Perna nell’ottobre del 2023 aveva rigettato 142 istanze di misura cautelare su 153, disponendo 11 arresti.
Il consorzio tra tre mafie
E bocciando l’accusa sul “consorzio” delle tre mafie, ribattezzato dai pm “sistema mafioso lombardo”. In questi giorni la Cassazione sta respingendo mano a mano i ricorsi delle difese contro il Riesame, come quello discusso nelle scorse ore dalla difesa di Errante Parrino. Alcuni arresti sono già stati effettuati nei giorni scorsi, mentre il 77enne ancora non si trova.