Maria Rosaria Galdiero, una dottoressa di Qualiano, e il figlio piccolo positivi al Covid.
Se c’è una cosa che abbiamo imparato – e che a nostre spese stiamo pagando – sul Covid, è che non risparmia proprio nessuno. Il virus, infatti, colpisce davvero tutti, anche i bambini. E’ questa la drammatica esperienza che ha visto protagonisti il medico di Qualiano – specialista in Immunologia – Maria Rosaria Galdiero e suo figlio neonato.
A raccontare quanto accaduto è stata la stessa dottoressa con un lungo post pubblicato su Facebook.
Qualiano, mamma e figlio di 55 giorni ricoverati per Covid: il racconto di Maria Rosaria Galdiero
“La sera del 15 settembre mio figlio di 55 giorni presenta febbre (38.6) responsiva a paracetamolo – scrive Maria Rosario Galdiero -. Sento la collega pediatra che mi consiglia accesso ospedaliero per febbre in lattante sotto i 3 mesi”.
Una volta giunti al pronto soccorso, il piccolo risulta positivo al Coronavirus dopo un test rapido. La mamma, invece, è negativa. Una volta però trasferito al centro pediatrico Covid, vengono sottoposti a tamponi che, purtroppo, dichiara la positività di entrambi. “Ricovero di 5 giorni, per grazia di Dio rimane solo febbre – racconta la dottoressa di Qualiano -. A me compaiono mal di testa intensissimo e naso chiuso. Mai febbre”.
di vivere quei momenti. Sentire il rumore del saturimetro attaccato al piedino e sperare che vada sopra 95. Piangere con lui per ogni prelievo di sangue. Vivere da soli nell’isolamento. Comunicare con i colleghi del reparto solo al telefono. Aspettare il giro per incontrare anima viva e non distinguere con chi stai parlando se non dal cognome scritto sul bordo della visiera”.
Dimessi dall’ospedale dopo 5 giorni
L’appello ai genitori: “Proteggete i vostri figli”
Infine, la dottoressa ha rivolto un invito ai genitori: “Proteggete i vostri figli. Proteggete i vostri genitori. Proteggete i fragili della comunità. Il virus non è mutato. Gli asintomatici possono contagiare. I fragili possono ammalarsi e anche morire. A chi nega e sottovaluta chiedo di avere rispetto per chi si ammala e auguro di cavarsela sempre. Evitate tutto ciò che si può evitare. Torneremo a vivere, liberi, torneremo alle nostre vite. Non ora, non presto. Ma se resisteremo ce la faremo. La nostra vita ci aspetta, tra qualche mese. Teniamocela stretta”.