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venerdì, Aprile 19, 2024
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Regioni nella zona arancione Covid: cosa prevede il nuovo decreto

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Nessuna zona verde, perché tutta l’Italia deve fronteggiare l’emergenza Covid, anche nelle aree meno colpite dal virus. L’Italia, nell’ultimo Dpcm appena pubblicato in Gazzetta ufficiale, è divisa in tre aree, gialle, arancioni e rosse. Nel testo del provvedimento non si fa alcun accenno ai colori, nemmeno per le Regioni che a partire da domani di fatto entreranno in lockdown. Ma gli addetti ai lavori precisano all’Adnkronos che non si può parlare di zone verdi, “perché l’emergenza c’è e nessun area è esclusa”, dunque giallo, arancione e rosso saranno i colori a cui, a partire da oggi, faremo riferimento sulle misure che verranno adottate per fermare la corsa del virus.

Le restrizioni per le zone con livello arancione

Il livello arancione riguarda le regioni “caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto”. Qui, oltre alle misure valide dal 5 novembre (e fino al 3 dicembre) in tutta Italia, i cittadini devono rispettare delle altre restrizioni. Se una regione entra nel livello arancione, queste ulteriori restrizioni rimangono valide per almeno 15 giorni.

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Le restrizioni sugli spostamenti

Le misure del livello arancione comprendono limiti agli spostamenti. C’è il divieto di entrare e uscire da queste regioni, salvo che per spostamenti motivati da “comprovate esigenze”: motivi di lavoro, salute e urgenza. Rimangono consentiti gli spostamenti “strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza”. Consentito anche il rientro al proprio domicilio o residenza. Per quanto riguarda gli spostamenti tra comuni, è vietato ogni spostamento – con mezzi di trasporto pubblici o privati – in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione. Anche in questo caso, lo spostamento è consentito per le solite “comprovate esigenze”. Per quanto riguarda lo sport, si può fare attività motoria e sportiva all’interno del proprio comune e all’aperto.

Le misure per bar e ristoranti

Nelle zone arancioni, inoltre, sono chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Rimangono aperte mense e catering. Consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto (con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze).

Le altre misure previste dal livello giallo

Queste misure più restrittive si aggiungono a quelle previste per tutta Italia. Anche nelle regioni considerate meno a rischio e quindi inserite in fascia gialla infatti, dal 5 novembre entrano in vigore nuove restrizioni. Rimane l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso. Viene introdotto il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5 del giorno successivo: in questo orario ci si potrà spostare solo per “comprovate esigenze” (motivi di lavoro, salute, urgenza). La capienza dei mezzi pubblici (bus, metropolitane, treni regionali) viene portata al 50%, anche se è fortemente raccomandato non spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati. Per le scuole, è prevista la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori (tranne alcuni laboratori). Rimangono in presenza le attività delle scuole elementari e medie, ma è obbligatorio l’uso delle mascherine. Chiusi, oltre a cinema e teatri, anche musei e mostre. Chiuse anche palestre e piscine. Sospesi i concorsi, tranne quelli per il personale sanitario, e gli esami per l’abilitazione professionale. Per la ristorazione, rimane il divieto di apertura dopo le 18 (consentita consegna a domicilio e asporto fino alle 22). I centri commerciali, invece, chiudono nel week-end e in tutti i giorni festivi (tranne farmacie, alimentari, tabaccai ed edicole).

Cresce l’attesa per il nuovo Dpcm: la Campania attende di conoscere il proprio destino
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