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martedì, Maggio 7, 2024
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Roghi nel campo rom a Scampia, 4 arresti grazie ai droni

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Roghi nel campo rom a Scampia, 4 arresti grazie ai droni. Stamattina la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, nei confronti di 4 soggetti di etnia rom, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, tutti provenienti dalla Serbia e dal Nord Macedonia, in quanto ritenuti gravemente indiziati dei delitti di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e alla combustione illecita di rifiuti, nonché di furto pluriaggravato.

Negli anni tra il 2017 e il 2022 nel campo rom sito in via Cupa Perillo sono stati registrati numerosi incendi dolosi di cumuli di rifiuti la cui quantità era certamente non riconducibile a quella normalmente prodotta dagli abitanti del campo.

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BECCATI DAI DRONI

A seguito di attività investigativa, svolta da personale della Squadra Mobile di Napoli e del Commissariato di P.S. Scampia coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli è stata accertata l’esistenza di un sodalizio criminoso, composto da soggetti di etnia rom residenti nel predetto campo nomadi che traeva profitto da illecite attività di gestione di rifiuti.

Nello specifico, come documentato dalle telecamere installate dagli investigatori, nonché da numerosi servizi di osservazione anche a mezzo droni, pedinamenti e controlli, l’organizzazione aveva allestito all’interno dell’accampamento un deposito abusivo di rifiuti, anche speciali (come pneumatici dismessi, grandi elettrodomestici e materiale plastico), sversati sia da privati che da aziende operanti in luoghi limitrofi, nell’ottica dell’abbattimento dei costi di smaltimento.

IL VIDEO DEI ROGHI AL CAMPO ROM A SCAMPIA

COSA BRUCIAVANO

I rifiuti, una volta trasportati all’interno del campo a bordo di appositi autocarri, venivano poi depositati in modo incontrollato in aree adibite allo stoccaggio. Qui avveniva la successiva separazione di metalli e di altro materiale utile, poi rivenduto a terzi, da quelle componenti invece prive di valore economico, che venivano incendiate per agevolarne lo smaltimento.

Le illecite attività venivano svolte, peraltro, nelle immediate vicinanze di due complessi scolastici e le investigazioni hanno consentito di accertare anche la consumazione di alcuni furti di pezzi di inferriate e pali in metallo ai danni delle rispettive infrastrutture. I quattro soggetti sono stati rintracciati presso lo stesso campo rom di via Cupa Perillo.

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