PUBBLICITÀ
HomeAttualitàTroppo basse le adesioni agli screening gratuiti: l'allarme del Ministro Schillaci

Troppo basse le adesioni agli screening gratuiti: l’allarme del Ministro Schillaci

PUBBLICITÀ

Le adesioni agli screening gratuiti sono ancora troppo basse in Italia. Lo sottolinea il Ministro della salute Orazio Schillaci, agli Stati generali della prevenzione il 16 giugno. Oggi solo il 5% del fondo sanitario nazionale è destinato alla prevenzione.

“Dobbiamo investire di più nella prevenzione”

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci sottolinea la necessità di dover investire di più nella prevenzione. Attualmente infatti le adesioni agli screening gratuiti sono ancora troppo basse in Italia. “Vogliamo aumentare questa percentuale e in questa direzione va anche il lavoro che stiamo portando avanti con il Mef, grazie alle nuove regole di bilancio europee, affinché la spesa per la prevenzione sia considerata a tutti gli effetti un investimento”, afferma il Ministro agli Stati generali della prevenzione. “È evidente che fare leva sulla prevenzione significa, nel lungo termine, ridurre i costi dell’assistenza, liberando risorse.”

PUBBLICITÀ

Screening oncologici: è necessario valorizzare la prevenzione 

Gli Stati generali della Prevenzione rappresentano un punto di partenza, come afferma Schillaci, per poter avviare un maggior impegno collettivo nel valorizzare la prevenzione. La prevenzione non è un aspetto da sottovalutare, perché grazie agli screening è possibile ridurre l’insorgenza di molte patologie. Grazie agli screening e alla promozione di uno stile di vita sano, c’è un miglioramento della qualità di vita generale. Il Servizio Sanitario Nazionale offre la possibilità di sottoporsi agli screening gratuiti, ma questo aspetto spesso non viene abbastanza valorizzato. “Questo richiede un nuovo approccio che valorizzi maggiormente la prevenzione per vivere più a lungo in buona salute e per assicurare sostenibilità al nostro sistema sanitario, in un’ottica di modernità, mantenendo però saldi i principi di universalità, equità e uguaglianza” continua il Ministro della saluteOccorre sensibilizzare di più e potenziare la rete di informazione sanitaria, anche grazie agli operatori sanitari che lavorano sul territorio, rafforzando così l’importanza della prevenzione rivolta a tutti i cittadini.

Ancora poche le persone che si sottopongono agli screening

I dati dell’Osservatorio nazionale sugli screening dicono che è migliorata l’attività di invito alla popolazione target, con aumenti anche al Sud, con quasi 16 milioni di persone invitate a sottoporsi a screening nel 2023. Tuttavia, sono ancora poche le persone che poi effettivamente eseguono i test. Ad esempio, lo screening per la cervice uterina registra un adesione del 40% con valori più bassi al Sud e nelle isole. Lo screening per il cancro al colon retto invece, registra un’adesione di solo 34%. Anche in questo caso le adesioni sono maggiori al Nord rispetto al Sud, nonostante la non invasività del test. Schillaci spiega che sarà introdotto anche lo screening al tumore del polmone, e si sta pensando allo screening per il tumore della prostata da introdurre in futuro. Un dato che colpisce è che 1 persona su 5 non sa che gli screening sono gratuiti e c’è spesso un pregiudizio nel decidere di eseguirli, soprattutto in persone che non manifestano alcun problema di salute.

PUBBLICITÀ