II clan Di Lauro si sta riorganizzando. Sotto traccia. E’ questa l’ultima indiscrezione che filtra in ambienti investigativi sulla cosca, un tempo regina incontrastata dell’area nord, decisa ormai ad intraprendere una strada ‘silenziosa’. La scarcerazione di Vincenzo Di Lauro, figlio del capoclan Paolo, avrebbe permesso al gruppo di via Cupa dell’Arco di avviare una riorganizzazione ‘silenziosa’. Il suo ritorno a Secondigliano, infatti, non ha coinciso, almeno in apparenza, con una ripresa della carriera criminale. Enzo, come è conosciuto negli ambienti di Secondigliano, con quel ‘mondo’ sembra aver davvero chiuso. A riferirlo sono gli stessi investigatori che operano nell’area di Secondigliano. Dalle loro attività è emerso, infatti, che ‘F2’, questa la sigla con cui gli affiliati del padre lo ‘annotavano’ nei libri contabili della cosca, avrebbe rilevato un’attività commerciale e, soprattutto, non avrebbe nessun contatto ‘apparente’ con altri esponenti del sodalizio.
A protezione degli affari senza però dimenticare il contatto diretto della strada ecco che i Di Lauro si sono affidati ad uno ‘street boss’ «uno che è gli occhi e le orecchie dei figli del milionario nel quartiere. Un personaggio ben inserito nelle dinamiche della cosca, sulla quarantina e che sarebbe molto vicino a Giovanni Cortese ‘o cavallaro» e con agganci anche con quelli della Vanella Grassi. E’ questo l’identikit del nuovo reggente che «riferisce direttamente ai figli di Di Lauro ciò che accade nel quartiere» e che avrebbe sotto di lui tre o quattro personaggi ben inseriti nelle nuove dinamiche criminali.