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venerdì, Aprile 19, 2024
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Sfila indossando gli abiti con cui la violentarono: il messaggio lanciato da Martina Evatore

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Una delle frasi più ricorrenti – e anche più dolorose – che si sentono rivolgere le donne vittime di violenza sessuale sicuramente è: “Vestita così te la sei andata a cercare!“. Ne sa qualcosa Martina Evatore, 20enne di Padova, che tre anni fa è stata vittima di un tentativo violenza. La ragazza attraversava un sottopassaggio quando un uomo le si era avvicinato, l’aveva afferrata, toccata e tentato di spogliarla. Nonostante le urla e i colpi della vittima, solo l’avvicinarsi di alcune persone aveva fatto allontanare l’uomo, distogliendolo dall’intento.

Quando la ragazza rischiò di essere violentata

Se vai in giro vestita in questo modo te la cerchi“. Queste sono state le parole di un’amica a Martina in seguito all’accaduto. Proprio queste parole, però, sono state anche scintilla per un gesto forte ed esplicito. L’altra sera ha voluto sfilare a Jesolo, per il concorso di Miss Venice Beachindossando i vestiti con cui era abbigliata la sera di tre anni fa. Quando, ancora minorenne, quell’uomo tentò di violentarla.

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Martina Evatore in passerella con gli abiti che indossava quando subì il tentativo di violenza

Così, mentre le altre concorrenti del concorso Miss Venice Beach hanno presentato alla giuria una prova di canto o di ballo, Martina ha preso in mano il microfono per lanciare un messaggio: “Non è l’abbigliamento che istiga alla violenza. Sulla passerella si è presentata con pantaloni neri larghi che arrivano alla caviglia, scarpe bianche sportive, una maglietta e una giacca informe verde mimetico.

Il gesto di Martina: “Il mio è un attacco agli stereotipi”

Il mio vuole essere un attacco agli stereotipi. Al fatto che le donne non si sentano libere di vestirsi a loro piacimento perché questo, si dice, potrebbe attirare le attenzioni di qualcuno” ha dichiarato Martina Evatore, intervistata dal Gazzettino. Martina non sapeva come sarebbe stata accolta dal pubblico la sua provocazione. Alla fine è stata accompagnata da uno scrosciante applauso. “Mi sono espressa nel modo più naturale e serio possibile“, ha detto, “perché il mio messaggio non perdesse valore“.

 

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