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domenica, Maggio 5, 2024
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Sgarbi indagato per evasione fiscale, il Governo lo scarica: “Gli toglieremo le deleghe da Sottosegretario”

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L’accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte è stata presentata dalla Procura di Roma al sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, in relazione a un episodio risalente a ottobre 2020. Secondo l’accusa, Sgarbi avrebbe omesso di pagare circa 715 mila euro di debiti verso l’Agenzia delle Entrate.

L’inchiesta suggerisce che in ottobre 2020, Sgarbi avrebbe partecipato a un’asta e, nonostante il sottosegretario abbia negato, avrebbe acquistato un’opera d’arte di Vittorio Zecchin per circa 148 mila euro, tramite la sua fidanzata. Tuttavia, secondo la Procura di Roma, l’acquirente effettivo sarebbe stato Sgarbi stesso.

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Sangiuliano indignato

“Sono indignato dal comportamento di Sgarbi, va bene? Lo vedevo andare in giro a fare inaugurazioni, mostre e via dicendo. Ma mai avrei pensato che si facesse pagare per queste cose”. Lo dice al Fatto Quotidiano il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
“Ho subito avvertito chi di dovere – afferma – e segnalato di averlo fatto a Giorgia Meloni. Del resto si sa, non l’ho voluto io e anzi: cerco di tenerlo a debita distanza e di rimediare ai guai che fa in giro”.
“Io – precisa Sangiuliano parlando delle attività di Sgarbi, parallele al ruolo da sottosegretario – non sapevo nulla, l’ho appreso leggendo l’articolo del Fatto. Ma se fino a ieri potevo dire di non sapere ora so, e dunque scatta la mia responsabilità. E infatti metterò in essere una serie di atti che potrebbero avere delle conseguenze”.
Parlando di Sgarbi precisa: “Va in giro a promettere cose irrealizzabili. E io poi dopo devo andare a spiegare ai giornali che questa cosa non esiste, che non si può fare, che c’è una procedura, che bisogna rispettare le leggi, che tutto va fatto con l’Agenzia del demanio. Se faccio l’elenco delle cose che lui dice che bisogna comprare tocca spendere 1 miliardo che lo Stato non ha. Comunque ho scritto a chi di dovere”.
Sangiuliano chiarisce che il riferimento è all’Antritrust: “Sì, dovrà verificare una volta per tutte se quell’attività a pagamento è contraria alla legge. A me sembra di sì, e infatti appena venerdì ho appreso della questione, ho preso tutte le carte e le ho subito mandate all’Antitrust, che è l’istituzione competente. E questo lo posso dimostrare”.

“Le parole di Sangiuliano sul suo sottosegretario Vittorio Sgarbi dopo le rivelazioni del Fatto Quotidiano sono clamorosamente esplicite e segnano un punto di non ritorno per il ministero della cultura. È già forte l’indignazione per quanto emerso dall’inchiesta giornalistica, ma davanti alle dichiarazioni del ministro che ha già preventivamente preso le distanze da Sgarbi non c’è altra via se non le sue dimissioni da sottosegretario. Dopodiché rileviamo con amarezza che un ministero centrale come quello della cultura, con tutte le emergenze e le priorità che dovrebbe affrontare, sia oggetto di un regolamento di conti tra partiti di maggioranza e venga messo al centro del dibattito per questioni di simile bassezza”. Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera e al Senato.

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